Ferro nel sangue e longevità, cosa devi tenere sotto controllo?

Il ferro potrebbe essere correlato ad alcuni disturbi che si verificano con l'avanzare dell'età

Un recente studio ha rivelato che molteplici malattie legate all’avanzare dell’età potrebbero essere correlate a livelli anormali di ferro presente nel sangue. Infatti, il metabolismo cellulare di questo minerale è regolato da alcuni geni, che mutando potrebbero causare dei disturbi di metabolismo.

Per effettuare la ricerca, un team di scienziati dell’Università di Edimburgo e dell’istituto Max Panck, ha sottoposto ad accurate analisi tre serie di dati genomici pubblici, al fine di trovare quali sono quelli correlati alla longevità. L’esito della ricerca ha condotto ad associare alla longevità ben cinque nuovi geni, mai associati prima d’ora.

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Molte delle regioni analizzate ed individuate dagli scienziati contenevano geni coinvolti nel metabolismo del ferro. Tuttavia, non è solo il metabolismo irregolare di questo elemento causare seri problemi, ma è l’accumulo di ferro che se ne deriva ad essere problematico. Infatti, un accumulo di ferro in zone del corpo facilmente usurabili con l’età può provocare seri danni.

Le parole dei ricercatori

 “Siamo molto entusiasti di questi risultati, in quanto suggeriscono fortemente che alti livelli di ferro nel sangue riducono i nostri anni di vita sani e mantenere tali livelli sotto controllo può prevenire danni legati all’età -ha commentato l’autore dello studio Paul Timmers, affidando le sue parole ad una dichiarazione rilasciata dall’Università di Edimburgo – Abbiamo ipotizzato che le nostre scoperte sul metabolismo del ferro potrebbero anche cominciare a spiegare perché livelli molto alti di carne rossa ricca di ferro nella dieta sono stati collegati a condizioni legate all’età come le malattie cardiache”.

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Adesso il passo in avanti che gli scienziati intendono fare partendo da questo studio è quello di scoprire se alla riduzione dei livelli di ferro nel cervello può essere associato il declino cognitivo legato all’avanzamento dell’età, in modo da poter trovare delle cure efficaci o implementare quelle esistenti per rallentare (o addirittura prevenire) questo fenomeno.