Festa a Torino per la Juventus, Napoli quasi fuori dalla Champions

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I campioni d’Italia della Juventus si stanno concedendo momenti di festa dopo la vittoria dello scudetto, il trentatreesimo della loro storia.

Ieri a Torino, dopo la standing ovation con il Cagliari di due settimane fa, è andata in scena un’altra festa con il Napoli. Il risultato ha detto 3-1. Stadio pieno, nemmeno a dirlo, senza tifosi ospiti ma con i bambini nel settore loro destinato. Prima dell’inizio della partita, c’è stato il giro di campo della Juve con la Coppa Italia vinta mercoledì a Roma contro la Lazio. All’entrata in campo, i giocatori bianconeri tenevano per mano i propri figli. Al 39′ del primo tempo, c’è stato un momento di commozione: la curva Sud ha creato una coreografia dedicata al ricordo dei trentanove morti dello stadio Heysel di Bruxelles: il 29 maggio 1985, durante la finale di Coppa Campioni nello stadio belga contro il Liverpool, una carica degli hooligans inglesi travolse i tifosi italiani, tutti appartenenti agli Juventus Club e non al tifo organizzato, causando la morte di trentadue di loro insieme a quattro belgi, due francesi e un irlandese. Bene, ieri i tifosi juventini hanno esposto lo striscione con scritto: “+39. Rispetto. Nessuno muore veramente se vive nel cuore di chi resta, per sempre”, accompagnato da tanti cartellini con i nomi delle vittime. L’apoteosi finale è stata la consegna dello scudetto a fine partita.

La Juventus di Allegri, ieri, era una squadra di riserve ma che si è dimostrata all’altezza di quella titolare, riuscendo a domare un Napoli che, molto probabilmente, dovrà dire addio alla Champions, vista la quasi matematica certezza di qualificazione delle romane, anche se una vittoria della Roma nel derby potrebbe ancora accendere le speranze partenopee. Le motivazioni bianconere sono altissime in vista del 6 giugno, per la finale di Champions a Berlino. Allegri ha mandato in campo Marchisio, Morata, Pogba, Coman e Asamoah, mentre Benitez ha scelto il trio Mertens-Insigne-Callejon a supporto di Higuain lasciando Gabbiadini in panca (salvo poi ravvedersi nell’intervallo, facendo entrare l’ex doriano al posto di un inguardabile Higuain). Hanno segnato le riserve della Juve, in una partita che avrebbe dovuto gestire un Napoli con qualcosa ancora da inseguire. Al 13′ ha aperto le danze Pereyra su assist di Coman. Poco prima dell’intervallo, il Napoli ha pareggiato: fallo di mano di Asamoah in area, rigore nettissimo. Dal dischetto ha tirato Insigne ma Buffon ha respinto la palla, che è finita sui piedi di David Lopez, che ha insaccato. Nemmeno le entrate di Gabbiadini e Hamsik hanno fermato una Juve nettamente superiore, tanto che al 77′ è arrivato il 2-1 di Sturaro su errore di Raul Albiol. Nel finale, Britos ha commesso una follia con una testata cattiva lontano dalla palla a Morata ed è stato espulso, e il conseguente rigore è stato siglato da Simone Pepe, che non vedeva la porta da tre anni.

Ora per la Juve ci saranno tre giorni di riposo prima di iniziare la preparazione per la finale di Berlino, mentre il Napoli resta aggrappato al derby di Roma.

Stefano Malvicini