Gianni Togni ritorna e non guarda più il mondo da un oblò

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Il tavolino di un bar, “Il bar del mondo”, titolo del suo nuovo lavoro musicale, è il posto in cui Gianni inizierà a raccontare la sua nuova impresa discografica.

Il cantautore vuole scrollarsi di dosso 35 anni di carriera nel ricordo del  periodo d’oro di luna, Giulia e Per noi innamorati, pezzi rimasti nella storia delle musica italiana, come inni d’amore per una generazione d’innamorati in cerca di gloria.

Adesso vuole cambiare pagina a quel libro ingiallito da troppo tempo e iniziare un nuovo percorso senza fronzoli e falsi speranze.

L’album uscirà anche in download digitale, CD con libretto di venti pagine a colori e in  doppia  versione LP da 180 gr, in vinile, per dare teatralità e profondità alla musica. Vuole dare uno strappo al passato per ricostruire un nuovo mondo fatto di colori e musica.

Un esperimento del tutto nuovo. Non ci sarà l’uso della tastiera né dei suoni campionati. “Oggi la mediocrità è elevata al potere, tutto suona uguale. Funzionano i Coldplay? E allora tutti a imitarli. Il mio disco è profondo”. Canzoni in cui saranno presenti solo i cori, i violini e 66 elementi dell’orchestra sinfonica di Praga. Gianni non guarderà la classifica di vendite, il suo scopo è ben diverso.

Per i testi racconta il quotidiano in una poetica quasi surreale, nell’immaginaria via di fuga dalla mediocrità del pensiero disinformato.

Gianni ha scelto il bar, come ritrovo per cercare se stesso e quel mondo che per anni ha trascurato, o rifiutato. Il giocatore impegnato alle slot machine privo di brividi del rischio. La comparsa di film,  oggi banconista di un locale, oppure il pensionato immerso a leggere il giornale per nascondere le lacrime di una vita combattuta.