I rischi dello Smart working: lo studio di Microsoft

Più meeting e più ore di lavoro. Ecco lo studio sui rischi dello Smart Working

Microsoft ha realizzato uno studio sui rischi dello Smart working, legati in particolare, alle condizioni di lavoro dei dipendenti. Gli aspetti negativi, specie per coloro che lo praticano regolarmente, sono già piuttosto noti, ma non sono ancora stati presi in considerazione in maniera approfondita, almeno fino ad ora. Ecco dunque, quali sono i fenomeni osservati e pubblicati nello studio per l’Harvard Business Review.

Smart working: ecco i rischi

Secondo la ricerca effettuata da Microsoft i fenomeni studiati sui lavoratori in Smart working riguardano principalmente l’eccessiva “flessibilità”, l’allungamento degli orari e una divisione sempre meno netta della vita privata e quella lavorativa. Ecco in sostanza, gli aspetti che i dipendenti sono costretti ad affrontare più spesso:

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  • La giornata lavorativa si allunga. I lavoratori osservati (un campione di 350 persone in forma del tutto anonima) hanno lavorato mediamente quattro ore a settimana in più. Probabilmente le ore in più erano dovute a recuperare il tempo speso durante l’orario di lavoro nello svolgere attività personali, come stendere il bucato, portare fuori il cane etc.
  • Meeting più corti ma in aumento. Ogni dipendente in media, passa circa il 10% di tempo in più in conferenze e riunioni virtuali. Un fenomeno buono per evitare l’alienazione sociale, ma a scapito della frequenza. La durata però è minore: meno di 30 minuti (22%), mentre quelle da oltre un’ora sono diminuiti dell’11%. Aumenta anche la frequenza dei meeting pomeridiani, rispetto a quelli mattinieri.
  • Più messaggi elettronici. I messaggi via Messenger sono cresciuti di addirittura il 115% per i team leader nei confronti dei dipendenti.
  • Meno pause pranzo e la sera si stacca meno. I messaggi istantanei si riducono solo del 10% quando si è lontani dalla postazione, prima del lockdown calavano del 25%. I messaggi nella fascia serale, dopo la fine del turno, quindi tra le 18 e le 24 circa, sono cresciuti di ben il 52%.

Conclusioni

In sostanza, la linea di confine tra il tempo dedicato al lavoro e quello dedicato alla vita privata è diventata meno netta. Le due sfere interferiscono di più l’una con l’altra e aumentano i casi di burnout, o esaurimento da troppo lavoro. Microsoft, che già da qualche settimana si è schierata contro lo smart working a oltranza,vuole codificare un insieme di regole e consigli per tutelare la salute dei propri lavoratori.