Il Delitto Mattarella dal 19 Marzo al Cinema

6 gennaio 1980. Il Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella si sta recando a Messa con la sua famiglia. Un giovane si avvicina al finestrino dell’auto e spara a sangue freddo a Piersanti e lo uccide.

Un film di Aurelio Grimaldi con Antonio Alveario, Claudio Castrogiovanni, Nicasio Catanese, David Coco, Francesco Di Leva, Donatella Finocchiaro,Lollo Franco, Sergio Friscia, Ivan Giambirtone, Leo Gullotta, Guia Jelo, Francesco La Mantia, Tuccio Musumeci, Tony Sperandeo, Andrea Tidona, Vittorio Magazzù.

SINOSSI


6 gennaio 1980. Il Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella si sta recando a Messa con la sua famiglia. Un giovane si avvicina al finestrino dell’auto e spara a sangue freddo a Piersanti e lo uccide.

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Pur nel disorientamento del momento con una serie di depistaggi verso il terrorismo di sinistra, il delitto apparve anomalo per le sue modalità. Il giovane Sostituto Procuratore di turno, quel giorno dell’Epifania, sarà Pietro Grasso, futuro Procuratore Antimafia e Presidente del Senato.

Le indagini saranno proseguite dal Giudice Istruttore Giovanni Falcone, che scoverà pericolose relazioni tra Mafia, Politica, Nar e neofascisti, banda della Magliana, Gladio e Servizi Segreti. 

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Il film ricostruisce il clima politico che ha preceduto l’omicidio: protetto a Roma dal Segretario della DC e dal Presidente della Repubblica Pertini, Mattarella è totalmente avversato dai capicorrente siciliani del suo partito. 

Mattarella non disturbava solo gli equilibri in essere nella DC ma entrava a gamba tesa sugli affari e gli accordi tra politica e mafia,

la quale, per l’omicidio Mattarella, si allea con l’estrema destra romana neofascista in cambio dell’evasione dal carcere Ucciardone del leader Concutelli. 

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Ma l’omicidio Mattarella è anche la storia di una famiglia, di esseri umani, di valori e ideali perseguiti con sincero spirito di servizio e afflato solidale: aspetti che nel film hanno un ruolo centrale. 

Aurelio Grimaldi ripercorre quei tragici giorni con occhio attento e sensibile.

IL REGISTA – AURELIO GRIMALDI

Maestro elementare, negli anni ottanta incominciò a scrivere varie opere letterarie tra cui Mery per sempre (1987), da cui Marco Risi ricaverà un film nel 1988.

Dopo il successo del film, Grimaldi fa il suo ingresso nel mondo del cinema scrivendo nel 1990 il soggetto e la sceneggiatura di Ragazzi fuori, diretto da Marco Risi, che vince nello stesso anno il premio Solinas.

La discesa di Aclà a Floristella, è la sua prima regia, e viene presentato in concorso alla Mostra internazionale d’arte cinematografica del 1992. Con il successivo La ribelle con Penélope Cruz (1993,) partecipa al Festival di Locarno.

Nel 1994 con Le buttane, opera tratta da un suo libro (Bollati Borlinghieri, 1990) partecipa al Festival di Cannes del 1994 e vince il premio della critica al Festival di Rotterdam.

Ammiratore “critico” di Pier Paolo Pasolini, Grimaldi gli dedica tre opere: Nerolio, presentato al Festival di Locarno (1996), Un mondo d’amore (2001-2003) e Rosa Funzeca (2002).

Nel 1998 dirige Il macellaio, con Alba Parietti, reduce dal successo in TV con “Macao” e nel 1999 La donna lupo, selezionato al Festival di Toronto e al Festival di Rotterdam, interpretato dall’esordiente Loredana Cannata e dal futuro produttore Arturo Paglia.

Nel 2005, dirige L’educazione sentimentale di Eugénie, tratto da “La filosofia nel boudoir del marchese de Sade”.

EDILIZIACROBATICA E “IL DELITTO MATTARELLA”

EdiliziAcrobatica è particolarmente fiera di avere contribuito come coproduttore alla realizzazione del film “Il delitto Mattarella”, un lungometraggio che ricorda una figura di primo piano della storia del Paese.

Il legame di EdiliziAcrobatica col mondo dello spettacolo risale alla famiglia del fondatore dell’azienda, Riccardo Iovino, il cui nonno, Tancredi fu un importante impresario teatrale e trasmise la sua passione al nipote che, proprio per questo ha accolto con grande piacere l’invito a partecipare alla produzione del film diretto da Aurelio Grimaldi.

“Come azienda – spiegano Riccardo Iovino e Anna Marras, soci di EdiliziAcrobatica – ci impegniamo ogni giorno a portare avanti i principi dell’etica e del rispetto della legalità all’interno del nostro gruppo, composto ormai da oltre 800 persone.

Ci sforziamo, inoltre, di non dimenticare mai la storia e di applicare il principio di metter in campo le azioni di successo, facendo tesoro di ciò che abbiamo appreso per non incorrere mai più negli stessi errori.

Ed è seguendo questo principio che abbiamo deciso di contribuire alla realizzazione di questo film, sostenendo il nostro Paese a non dimenticare, affinché la nostra storia ci insegni a costruire il nostro futuro”.

www.ediliziacrobatica.com

CAST ARTISTICO

David Coco (Piersanti Mattarella)

Meticoloso e rigoroso, una manciata di film alle spalle e una carriera esemplare e strepitosamente costituita da ruoli seri, David Coco è un attore di rinnovata vitalità e di totale eclettismo.

Dopo essersi diplomato presso la scuola Arte Moderna del Teatro Stabile di Catania, segue diversi corsi di recitazione a Londra, San Miniato e Pisa, lavorando in numerosi spettacoli. Esordisce cinematograficamente nella pellicola di Aldo Lado La chance (1994), successivamente si fa notare per il ruolo di Alessio ne L’amore di Màrja (2002) con Lucia Sardo, Vincenzo Peluso e Nino Frassica.

È sua la faccia dietro le sbarre della locandina di Segreti di stato (2003) di Paolo Benvenuti ed è lui il protagonista del film.

Particolarmente apprezzato anche nel piccolo schermo partecipa alla miniserie tv E poi c’è Filippo (2006) di Maurizio Ponzi, seguita dal film tv Giovanni Falcone – L’uomo che sfidò Cosa Nostra (2006) dei fratelli Frazzi, senza dimenticare il film tv Eravamo solo mille (2007) di Stefano Reali.

Nel 2007, è il protagonista de L’uomo di vetro (2007) di Stefano Incerti, ma il suo ruolo migliore rimane quello ne L’ultimo dei Corleonesi (2007) di Alberto Negrin, dove si mostra saggiamente contenuto, quasi ferreo, ed esplora con maestria la perfidia della mafia, con quella segreta solitudine che è comune anche all’attore. Veramente unico e inimitabile.

Sempre per la tv nel 2008 prende parte a due miniserie, Un caso di coscienza 3 e Il bambino della domenica, e al film In nome del figlio

Francesco Di Leva (Massimo M)

Francesco Di Leva comincia a recitare in giovanissima età in produzioni teatrali come: “De pretore Vincenzo”, “La festa di Piedigrotta” (1992), “Pezzo di cronaca” (1993) e “Laudi di Natale” (1994).

Proseguirà con: “Circo equestre Sgueglia” (1994); “La gatta Cenerentola” (1995); “Come si rapina una banca” (1997); “Lo spione della scala C” (1997); “Miseria e Nobiltà” (1998); “Dal Vesuvio con amore” (1998); “I percorsi della passione” (1998); “La leggenda di Ajone” (1999); “Pure ‘o Vesuvio è giacobino” (1999); “1000settecento99” (1999) e “Il sindaco del rione sanità” (1999).

Ma la lista dei suoi lavori teatrali è lunga e arriva fino a uno spettacolo che lui stesso dirige

(“Un movimento in pensiero”, 2001), attraversando anche “Don Giovanni” (2003) per la regia di Mario Martone, “Stazione Marittima” (2006) di Antonio Casagrande e due regie di Francesco Rosi per la compagnia di Luca De Filippo (“Napoli milionaria” e “Le voci di dentro”), fino al grande successo di “Gomorra” (2007-2009) di Mario Gelardi, portata con il Mercadante Teatro Stabile di Napoli.

Gli studi e la formazione teatrale arrivano dopo: prima attraverso un corso di perfezionamento di dizione e impostazione vocale diretto da Lello Ferrara nel 1997-1999, e poi con la partecipazione a un buon numero di stage tenuti da Davide Iodice e Mario Martone.

A scoprirlo e a volerlo per primo è Aurelio Grimaldi che lo impone nel film tv Un giorno nuovo (1999), accanto a Ida Di Benedetto, Franco Iavarone, Lucia Ragni e Nicola Di Pinto.

A seguire Grimaldi trasporta De Leva al cinema con La donna lupo (1999) accanto a Loredana Cannata e Arturo Paglia e lo inserisce nel cast di altri film (Iris, Rosa Funzeca) e il televisivo C’era una volta (2002).

Ma non solo Grimaldi nella sua carriera.

Dopo aver dato il meglio di sé in Pater familias (2003) e Segui le ombre (2004), arriva Vento di terra (2004) di Vincenzo Marra con Francesco Giuffrida e il discreto noir Una vita tranquilla (2010) con Toni Servillo.

Tra gli altri film interpretati troviamo anche la commedia con Lillo e Greg Natale col boss e I milionari di Alessandro Piva. Le esperienze televisive completano il tutto.

Si passa dai telefilm polizieschi (Distretto di Polizia, La Squadra, R.I.S. 2 – Delitti imperfetti, Crimini – Il covo di Teresa) a film tv (Guerre sulle montagne, Spacca Napoli, Il sorteggio), continuando per miniserie leggere e di gran successo (Tutti pazzi per amore 2 di Riccardo Milani).

Donatella Finocchiaro (Irma Mattarella)

Donatella Finocchiaro è nata a Catania il 16 novembre 1970, dove coltiva la passione del teatro. Prende parte ai provini per l’ammissione al Teatro Stabile di Catania, dove entrerà poco tempo dopo.

Dal palcoscenico al grande schermo il salto della Finocchiaro non è poi così lungo, grazie a Roberta Torre che, dopo averla notata ai casting per Angela (2002), decide di affidarle il ruolo da protagonista.

La pellicola partecipa al Festival di Cannes e viene successivamente presentata a diverse rassegne internazionali, che valgono all’attrice, oltre al plauso della critica, molti riconoscimenti, a partire dal Globo d’oro come rivelazione alle candidature ai David di Donatello, ai Nastri d’argento e al Tokyo International Film Festival come Miglior interpretazione femminile.

L’anno successivo è già al suo secondo lavoro al cinema con Perdutoamor (2003), esordio alla regia di Franco Battiato, a cui seguono la commedia Se devo essere sincera (2004) e i drammatici Amatemi (2005), Viaggio segreto (2006) e Non prendere impegni stasera (2006).

In questi anni inizia una collaborazione con il regista Marco Bellocchio, che darà alla luce nel 2006 a due film: Sorelle e Il regista di matrimoni con Sergio Castellitto, che le permetterà di aggiudicarsi la vittoria del secondo Globo d’oro e una candidatura ai David.

Continua accanto a Raoul Bova in La fiamma sul ghiaccio (2005) e nel film Il dolce e l’amaro (2007).

Uno dei maggiori successi della Finocchiaro in questi anni rimane Galantuomini (2008) grazie alla quale riceve il Premio Anna Magnani al Bif&st e un riconoscimento al Festival internazionale del Film di Roma.

A questi si aggiungono nel 2011 il Premio Flaiano e il Nastro d’argento per Sorelle Mai (2010), terza collaborazione con Bellocchio.

Nel frattempo si dedica anche al piccolo schermo, dove debutta con la miniserie ‘O professore (2008) o in Aldo Moro – Il presidente (2008) dove ricopre il ruolo della terrorista Adriana Faranda.

La Finocchiaro torna davanti la macchina da presa per Roberta Torre – che l’aveva portata al successo – con I baci mai dati (2010).

Seguono alcune commedie come Manuale d’amore 3 (2011) con Carlo Verdone e Senza arte né parte (2011) con Vincenzo Salemme.

Eppure il meglio di sé sembra darlo sempre con ruoli più drammatici – spesso ambientati anche nella sua Sicilia – ed è così che la sua interpretazione riceve l’ennesima nomine ai David e ai Nastri con Terraferma (2011).

Attrice di grande talento, non stupisce che sia stata scelta per completare il cast italiano di To Rome with Love (2012) di Woody Allen, né che abbia preso parte solo due anni dopo al suo primo film americano, War Story (2014) di Mark Jackson, sebbene già nel 2011 fosse comparsa in War Horse di Steven Spielberg.

Continua successivamente a essere diretta da registi italiani in commedie che affrontano temi importanti, come quello delle famiglie allargate in Mio papà (2014) di Giulio Base e Assolo (2016) di Laura Morante, e quello dei piccoli tesori della vita in Tutto quello che vuoi (2017) di Francesco Bruni.

Nel 2018 è la madre della giovane Matilde De Angelis in Youtopia, pellicola drammatica con Alessandro Haber, diretta da Berardo Carboni.

Sergio Friscia (Rosario Spatola)

Nasce nel 1971 a Palermo (Italia).

Tra i suoi film come interprete: Tuttapposto (2019), Finalmente Sposi (2018), L’ora legale (2017), MMA Love Never Dies (2017), Briciole sul mare (2016), Il professor Cenerentolo (2015), Ma l’amore…sì (2006), Le giraffe (2000), Le nuove avventure di Tequila & Bonetti (2000).

Leo Gullotta (Rosario Nicoletti) Attore e doppiatore.

Fin da piccolo si affaccia al mondo dello spettacolo facendo la comparsa nel Teatro Massimo Bellini di Catania. Successivamente, arriva al ‘Teatro Stabile’ dove recita ma, soprattutto, apprende il mestiere seguendo attori come Turi Ferro e Salvo Randone.

Lavora anche in radio. Si trasferisce a Roma e qui continua a recitare in teatro debuttando, poi, nel cabaret. Negli anni Settanta sbarca sia in TV che al cinema. Tra i suoi film migliori si ricordano: “Spaghetti House”(1982), di Giulio Paradisi; “Mi manda Picone”(1983), di Nanni Loy, che gli vale un Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista;

la fortunata collaborazione con Giuseppe Tornatore ne “Il camorrista”(1986), per cui ottiene un David di Donatello come miglior attore non protagonista, “Nuovo cinema Paradiso”(1988) e “Stanno tutti bene”(1989), e gli altrettanto fruttuosi lavori con Maurizio Zaccaro ne “Il carniere”(1997) e “Un uomo perbene”(1999), ricevendo per entrambi un altro David di Donatello come miglior attore non protagonista.

Un’altra prova significativa è quella legata a “Vajont”(2001), di Renzo Martinelli, che gli vale un altro Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista. Notissime sono anche sono le sue partecipazioni a numerose serie TV,

ma soprattutto a varietà messi in scena dalla ‘Compagnia del Bagaglino’

quali “Biberòn”(1989), “Crème Caramel”(1991), “Buccia di banana”(1994) e molti altri. Degli anni Duemila, una per tutte si ricorda la sua interpretazione in “Baarìa”(2009), di nuovo con Giuseppe Tornatore.

Ha svolto anche il mestiere di doppiatore dando la voce a Joe Pesci, Christian Clavier, Burt Young, Tony Shalhoud, Paul Giamatti e Vincent Schiavelli, oltre che a personaggi animati, come il gatto ‘Tigre’ di “Fievel sbarca in America”, il mammuth ‘Manfred’ in “L’era glaciale” e il pirata spaziale ‘Yattaran’ di “Capitan Harlock”.

Vittorio Magazzù (Aurelio)

Nasce a Palermo nel 1997. Dopo gli studi al liceo classico si trasferisce a Roma.

Qui inizia gli studi di recitazione. Nella scuola Stap Brancaccio ha avuto modo di apprendere il più possibile.

Questo gli ha permesso di arrivare preparato e di fare le sue prime esperienze al cinema e nel piccolo schermo.

Il suo primo ruolo importante lo avrà in una fiction su Rai1, “Questo nostro amore 80” affiancato da Anna Valle e Neri Marcoré.

La serie televisiva riscuoterà il pieno consenso del pubblico. Possiamo definirlo un inizio scoppiettante quello del giovane Vittorio.

Nel 2018 viene scelto da Ricky Tognazzi per il film La vita promessa. Nello stesso anno riceverà il Premio Giuliano Gemma, nella sezione dedicata Speciale Cinema Nuovi Talenti, confermando in questo modo il talento dell’attore.

Attualmente è nel cast di Rosy Abate 2, la serie trasmessa su Canale 5 con Giulia Michelini. Anche per questo ruolo Magazzù sta riscuotendo un grande successo.

Tuccio Musumeci (Salvo Lima)

Catanese doc, inizia la sua attività nel campo dello spettacolo esibendosi nel cabaret e nell’avanspettacolo in compagnia di Pippo Baudo nella Catania degli anni Sessanta.

La svolta della sua carriera avviene con la costituzione del Teatro Stabile di Catania nel quale inizia a recitare in lavori teatrali, per lo più comici, sia in lingua italiana che in siciliano.

Uno dei suoi primi successi è Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello interpretato da Turi Ferro.

La sua mimica da burattino e la sua vis comica innata gli hanno consentito una lunga carriera costellata di successi.

Ma la sua attività teatrale ha registrato la sua bravura in ruoli più impegnati come in Cronaca di un uomo di Pippo Fava e Il Consiglio d’Egitto di Leonardo Sciascia, Classe di Ferro spettacolo di Aldo Nicolaj che ha debuttato nel 2003 al Teatro Biondo di Palermo per la regia di Renato Giordano e le musiche di Matteo Musumeci.

Ha preso parte ad una quindicina di film, sempre in parti da caratterista, fra i quali si Mimì metallurgico ferito nell’onore di Lina Wertmüller, Porte aperte di Gianni Amelio e Lo voglio maschio di Ugo Saitta.

Tony Sperandeo (Vito Ciancimino)

Nasce nel 1953 a Palermo, tra i suoi film come interprete e sceneggiatore: Mò Vi Mento – Lira di Achille (2018), Il mondo di mezzo (2017), L’ora legale (2017), Il ragazzo della Giudecca (2016), Quel bravo ragazzo (2016), La settima onda (2015), Il ragioniere della mafia (2013), La moglie del sarto (2013), Vi perdono ma inginocchiatevi (2012),

Un neomelodico Presidente (2010), Backward (2009), Il 7 e l’8 (2007), L’Uomo di vetro (2007), Una moglie bellissima (2007), Eccezzziunale veramente – capitolo secondo… me (2005), IL LATITANTE (2003), Miracolo a Palermo! (2003), Soldati di pace (2002), DISTRETTO DI POLIZIA 2 (2001), Tra due mondi (2001),

E adesso sesso (2000), I Cento passi (2000), L’attentatuni – Il grande attentato (2000), L’uomo della fortuna (2000), FINE SECOLO (1999), UNA SOLA DEBOLE VOCE (1999), DIO VEDE E PROVVEDE 2 (1998), LA PIOVRA 9 (1998), SQUADRA MOBILE SCOMPARSI (1998), Altri uomini (1997), LA PIOVRA 8 (1997), La stanza dello scirocco (1997),

Mio padre è innocente (1997), Volare! (1997), Vesna va veloce (1996), L’uomo delle stelle (1995), Palermo-Milano solo andata (1995), I mitici – Colpo gobbo a Milano (1994), Miracolo Italiano (1994).

Durata: 97′ Uscita: 19 marzo 2020 Distribuzione: Cine1 Italia

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