Immissioni in ruolo: quante saranno le assunzioni per l’a.s. 2021/2022?

Per le nuove immissioni in ruolo sono stati autorizzati 112mila posti, ma per i sindacati i numeri reali saranno inferiori.

Il numero di posti disponibili per le immissioni in ruolo in vista dell’inizio dell’anno scolastico 2021/2022 sono in totale 112.473 posti. È stato il MEF ad autorizzare le cattedre che dovrebbero essere occupate da docenti di ruolo. Tuttavia, numerosi sindacati affermano che le assunzioni effettive saranno di numero inferiore. È probabile che non si arriverà ad assumere nemmeno il 50% dell’intero contingente. Non si tratta di un qualcosa di nuovo e inaspettato. Già nel 2020 il MEF aveva autorizzato 85mila posti e alla fine le assunzioni sono state poco più di 30mila.

Immissioni in ruolo: cosa ci aspetta a settembre?

Alla fine la notizia da parte del MEF deve essere considerata una speranza: la speranza che le scuole italiane, martoriate da tempo dalle cattedre vuote e dal precariato galoppante, vedano l’arrivo di insegnanti di ruolo scelti tramite opportuna selezione. La speranza, anche da parte dei genitori, è che in seguito il durissimo periodo della DAD (che avrebbe provocato seri danni all’apprendimento) i loro ragazzi possano trovare il modo di recuperare con la guida di docenti preparati che sappiano orientarli nello studio. Ricordiamo come l’ex ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina abbia sempre premuto su questo argomento, tanto da rispondere alle lamentele dei precari storici tramite alcune dichiarazioni a La7 lo scorso anno:

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“Non sono precari storici, quelli storici sono nelle graduatorie ad esaurimento. Le famiglie ci chiedono insegnanti preparati altrimenti poi non lamentiamoci quando i dati Ocse dicono che i nostri studenti hanno tante difficoltà nelle competenze”. Premura e preoccupazione quella di Lucia Azzolina, la cui volontà sembra essere stata ereditata dalla sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia, anche lei pentastellata. Alla fine, sembra che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi abbia trovato la quadratura del cerchio con l’annuncio di sette concorsi che dovranno essere svolti entro la fine del 2021, che assicureranno alle scuole e agli studenti insegnanti ben selezionati.

Non ci sarà la copertura totale dei posti

I propositi del nostro governo e del nostro Ministero dell’Istruzione sono senz’altro nobili e genuini, ma la realtà potrebbe essere del tutto diversa. Le organizzazioni sindacali hanno fatto notare immediatamente come il meccanismo previsto per le immissioni in ruolo non garantirà affatto la copertura totale dei posti messi (almeno su carta) a disposizione. Secondo le tesi di diverse sigle sindacali, neanche quest’anno ci saranno eccezioni. Nasce dunque una nuova querelle sui posti realmente a disposizione per settembre.

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Le dichiarazioni di Maddalena Gissi

La segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, nel corso del suo intervento a Orizzonte Scuola TV, ha previsto che le assunzioni in ruolo per l’a.s. 2021/2022 saranno circa 45mila: “Sappiamo che ci saranno tante difficoltà perchè i candidati presenti nelle graduatorie non saranno sufficienti per la copertura di tutto. Abbiamo chiesto all’Amministrazione di valutare delle interpretazioni flessibili, dove possibile, per dare possibilità agli idonei del concorso straordinario”. Ricordiamo come a ottobre dovrebbe continuare l’iter concorsuale. Questa volta tocca all’ordinario e dovrebbero essere valutati anche i titoli dei vari candidati.

Le dichiarazioni di Marcello Pacifico

I numeri dati da Maddalena Gissi non coincidono tuttavia con le dichiarazioni del presidente Anief Marcello Pacifico. Nel corso del precitato evento in diretta dedicato alle assunzioni Pacificoha detto, molto amareggiato: “Dei 12 mila posti saranno autorizzati solo 45mila e di questi 45mila posti avremo soltanto 20mila immissioni in ruolo. È ridicolo, il Decreto legge così come è licenziato dalla Camera fa acqua da tutte le parti: abbiamo firmato un Patto per la scuola e adesso la montagna ha partorito il topolino”.

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Marcello Pacifico ha poi aggiunto: “Il decreto sostegni bis doveva intervenire per far avere gli insegnanti in cattedra il 1° settembre e così non è, il Governo ha tradito il patto per la scuola. Ha rimandato al prossimo anno l’ennesimo concorso straordinario bocciato dall’Europa, così non si risolve il problema del precariato. Avevamo chiesto di reclutare anche da II fascia Gps”. Il risentimento del presidente Anief è del resto molto palpabile, poiché alterato per il tradimento del Patto della Scuola. Ad ogni modo, il sentiero del Governo sembra ben chiaro: nessun precario (GPS II fascia) sarà mai assunto a tempo indeterminato, non prima di aver vinto un’opportuna procedura concorsuale.

Le dichiarazioni di Pino Turi

Neanche il segretario generale di Cisl Scuola Pino Turi nutre grandi speranze di assunzioni. Intervistato da Orizzonte Scuola, Turi ha spiegato: “Non ci sono le condizioni per coprire tutti quei posti”. Turi ha tuttavia espresso una sua ipotesi per garantire una copertura adeguata: “Abbiamo una finestra aperta per consentire di entrare nella prima fascia delle Gps, che come noto hanno un percorso particolare per le immissioni in ruolo, in scadenza a fine luglio. Se queste persone, come noi riteniamo, sono da considerare abilitate, possono fare domanda per la prima fascia Gps”.

Le dichiarazioni della Flc Cgil

Nemmeno la Flc Cgil medita numeri incoraggianti per le nuove immissioni in ruolo, tanto da affermare che “scelte più coraggiose sulla procedura straordinaria di assunzioni da GPS (Graduatorie provinciali per le supplenze), come avevamo da tempo suggerito, avrebbero permesso di assegnare l’intero contingente, purtroppo ciò non avverrà e, secondo le nostre stime, potrebbero rimanere scoperte più di 40mila cattedre rispetto al totale autorizzato”. A detta del sindacato diretto da Francesco Sinopoli, “proprio per questo ora occorre valorizzare al massimo le graduatorie utilizzabili, sia quelle già esistenti: GAE, GM 2016 e GMR 2018, che quelle del concorso straordinario 2020 che comprendono anche gli idonei e infine, le GPS”.

Fervono i preparativi nella regione Lazio

Lo scorso 16 luglio si è svolta a Roma una riunione tra il direttore generale Rocco Pinneri e le organizzazioni sindacali. L’obiettivo è la verifica dell’iter che porterà all’assegnazione del contingente nel Lazio. Da menzionare tra i partecipanti alla riunione anche il segretario generale Lazio Uil Scuola Saverio Pantuso. Intervistato da Tecnica della Scuola, Pantuso ha dichiarato: “Pinneri ha comunicato che mercoledì 21 luglio si partirà con le immissioni in ruolo. Come preannunciato, sono almeno 10mila le nomine previste nel Lazio considerando tutti i cicli scolastici dall’infanzia alla secondaria di secondo grado”.