KURT COBAIN e LAYNE STALEY: il 5 aprile morirono i simboli fragili del grunge

Il 5 aprile del 1994 e del 2002 ci lasciavano i principi del grunge Kurt Cobain e Layne Staley, rispettivamente leader dei Nirvana e degli Alice In Chains

Kurt Cobain:

Il 5 aprile di 25 anni fa, nel 1994, lasciava questo mondo Kurt Cobain, voce inquieta e chitarrista implacabile dei Nirvana, che in tre album ha saputo raccontare con incanto la sua folle e fragile persona. Insieme a Dave Grohl (batteria) e Krist Novoselic (basso) ha dato vita a una delle band centrali della musica Grunge, rivoluzionando la scena rock degli anni ’90 ed incarnando in pieno lo spirito apatico della Generazione X.

Il manifesto che ha inciso sulla cultura giovanile è “Smell like teen spirit” (“Profumi di spirito adolescenziale”), in cui spinge i giovani a “caricare le armi e a portare gli amici” per incendiare il palazzo e sentirsi grandi, anche se non lo sono davvero. Con altri brani come “Heart Shaped Box”, “In Bloom”, “Polly”, “Lithium” e “Come as you are” è entrato nei cuori di tutti, depositandoci la sua potente e dolce anima. Circa un anno dopo la pubblicazione dell’ultimo album in studio “In Utero”, su Kurt cala il sipario e viene ritrovato cadavere nella serra della sua villa a Seattle. Logorato dalla depressione e dall’eroina, si suicidò sparandosi un colpo di fucile alla testa, lasciando per ultimo una struggente lettera d’addio ed entrando nel triste club dei 27.

Layne Staley:

Esattamente 17 anni fa, il 5 aprile 2002, chiudeva gli occhi per l’ultima volta Layne Staley, carismatico cantante e leader dei Alice In Chains e poi dei Mad Season. Una magica e al tempo stesso strana coincidenza della vita ha voluto che proprio come Kurt Cobain, con cui condivideva demoni e Grunge, se ne andasse lo stesso giorno (ma 8 anni più tardi) e nella stessa città: Seattle. Con i suoi Alice In Chains rappresenta una delle band di maggior successo del grunge, riuscendo a vendere circa 35 milioni di dischi nel mondo e ad entrare nelle orecchie e nelle anime della Generazione X degli anni ’90.

E’ considerata una delle voci più emotive e luminose della storia del rock, fu uno dei centri di gravità del Grunge, ma anche vicino all’Heavy Metal, al Punk-Rock e al Rock Psichedelico. A lui e alla sua band presero ispirazione gruppi come Deftones, Drowning Pool, Seether e Queens of Stone Age. Circa tre mesi prima di morire, rilasciò la sua ultima intervista ai media, in cui diceva di “sentire la morte vicina”. “L’eroina mi sta uccidendo, il mio fegato non funziona più, vomito sempre e mi cago addosso. So di non avere speranze”. Divorato dalla droga, fu trovato morto nel suo appartamento il 19 aprile, ben due settimane dopo che il suo cuore avesse già smesso di battere. All’età di 34 anni.

Riccardo Chiossi