Una novità nel 2019 che farà la felicità di tutti i vegetariani e i vegani che cercano uno stile alimentare salutare e da poter mantenere a lungo.
Di fatto, questo schema non prevede l’abolizione della carne, ma una marcata propensione verso alimenti di origine vegetale.
Approvata dai medici della Harvard Medical School, sta già facendo molto discutere i professionisti del settore.
Questa “dieta delle piante” sembra capace oltre che di garantire risultati validi e importanti nella perdita e controllo del peso, anche di prevenire le malattie coronariche e di abbassare la pressione.
Come si struttura la dieta delle piante
La dieta, che più che altro è una strategia alimentare non avendo previsioni di grammature, ha l’obiettivo di fornire tutti i nutrienti necessari per la salute.
Si fonda su alcuni semplici punti da seguire ed è probabilmente questa la sua arma vincente.
⦁ Riempite almeno metà piatto di vegetali
Prima regola della dieta delle piante e più importante. In questo modo ci si sentirà sazi, appagati dalle porzioni e si terranno sotto controllo le calorie.
⦁ Variare i colori di frutta e verdura
Non solo in porzioni abbondanti ma con la massima attenzione nel variare e nella stagionalità. In questo modo si avrà la massima varietà vitaminica e di micronutrienti.
⦁ Spazio ai grassi di origine vegetale
Quelli Buoni ovviamente come olio, semi oleosi, cacao e avocado. Ottima anche la frutta secca e il burro di arachidi
⦁ Frutta al posto di zucchero e dolci
Altro punto fondamentale è quello di sostituire tutti i dolci con un frutto di stagione. andrà bene una banana per colazione, qualche frutto rosso dopo pranzo e via così.
⦁ La carne come “contorno”
Questo punto è per i non vegetariani. Bisogna cambiare il modo in cui pensiamo alla carne e farla diventare un contorno alle verdure e non viceversa.
Il grosso delle proteine necessarie, le assumeremo tramite legumi e cereali, burro d’arachidi e frutta secca.
Conclusioni
Uno schema semplice, senza grosse restrizioni caloriche o di scelta alimentare.
La risposta avuta nei soggetti in fase di test è stata ottimale (sono stati persi anche 3kg in 10 giorni) e non si sono rilevate nel breve periodo variazioni negative nei valori ematici.
Una valida strategia insomma, soprattutto per chi non mangia carne o ne mangia poca.