L’accredito della pensione sul conto cointestato è sempre possibile?

Pensioni: l'accredito può regolarmente avvenire tramite conto corrente nel caso in cui è intestato o cointestato al beneficiario dell'importo.

In questo articolo ci concentreremo sul tema pensioni cercando di chiarire un piccolo dilemma di numerosi pensionati: l’accredito è compatibile con il conto cointestato? Ebbene, la risposta è sì, in quanto esso può regolarmente avvenire tramite il pagamento del medesimo assegno previdenziale su conto corrente intestato o cointestato dal beneficiario dell’importo. Questo, secondo quanto disposto dall’Inps. Qui di seguito andiamo ad analizzare la situazione in maniera più approfondita, spiegando come aprire un conto corrente cointestato per beneficiare dell’accredito della pensione su di esso. Ma cosa succede se la pensione viene accredita su un conto corrente cointestato o se il titolare dimora in una struttura specifica? “In tali situazioni, il pagamento può avvenire sul conto intestato all’istituto presso cui dimora il pensionato a condizione che vi sia la sottoscrizione congiunta in duplice originale da parte del titolare della pensione e dell’ente-persona giuridica intestataria del conto” nota INPS.

Pensioni su conto corrente cointestato: cosa dice l’Inps al riguardo?

Il pensionato può regolarmente chiedere l’accredito dei soldi su conto corrente cointestato al beneficiario dell’assegno. L’Inps, al riguardo, chiarisce come la pensione può essere accreditata sul conto intestato all’Istituto di Previdenza presso cui dimora il pensionato. Tuttavia, come precisa un recente articolo di Investireoggi.it, sarà necessario da parte del titolare della pensione e della persona giuridica intestataria del conto corrente garantire uan sottoscrizione congiunta in duplice originale. L’accredito della pensione può dunque avvenire anche nel caso in cui l’Inps non avesse gli estremi di un conto corrente intestato o cointestato al beneficiario. Bisogna a tal proposito meditare i casi in cui i beneficiari dimorino presso congregazioni religiose o case circondariali.

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Compilazione del modulo AP146

Per poter compilare il modulo AP146 sarà necessario andare sul sito dell’Inps nella sezione Moduli. Tale documento rappresenta un atto di atto di domiciliazione/variazione della modalità di pagamento della pensione/indennità. Il pensionato e l’Ente-persona giuridica danno alla banca il mandato che l’istituto di credito deve sottoscrivere per accettazione. Sempre la banca, inoltre, deve trasmettere una copia originale del documento alla competente struttura territoriale Inps. L’articolo 1723 del Codice civile prevede che vi sia un “mandato irrevocabile”, che permetta all’istituto di credito di su cui è attivo il conto il potere di restituire all’Inps le somme accreditate su di esso.

Come si apre un conto cointestato per l’accredito della pensione?

L’apertura di un conto cointestato e molto più facile di quello che si creda e sono necessari davvero pochi passaggi. Bisogna prima di tutto presentare all’ufficio postale o alla banca in cui si ha intenzione di aprire il conto, i documenti di entrambi gli intestatari, ossia, un codice fiscale e una carte di credito validi. I due diretti interessati devono, inoltre, garantire il deposito della firma originale. Il conto corrente cointestato può essere di due tipi:

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  • – A firma disgiunta: in poche parole, i beneficiari del conto hanno i medesimi diritti riguardo a prelievi, accredito personale, domiciliazioni et similia;
  • – A firma congiunta: in tal caso per effettuare qualsiasi tipo di operazione devono essere presenti entrambi gli intestatari.

L’argomento pensioni è sempre presente all’interno dell’agenda politica. Del resto non può essere altrimenti alla luce della riforma (assolutamente necessaria) del sistema prevedenziale, che prevede l’annullamento della Quota 100 entro la fine dell’anno. Ricordiamo come Quota 100 è stata una riforma voluta da Matteo Salvini nel corso del primo Governo Conte, assieme al Movimento 5 stelle. Essa prevede la pensione una volta raggiunti i 62 anni di età e 38 di contributi. C’è però ancora la possibilità della pensione anticipata, che illustriamo brevemente di seguito.

Pensione anticipata: appuntamento al 2022

Riguardo alla pensione anticipata, ci si potrà andare a partire dal 2022. Sarà possibile accedere all’accredito prima rispetto ai requisiti richiesti dalla classica pensione di vecchiaia che prevede:

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  • – 67 anni di età e circa 20 anni di contributi per la generalità dei lavoratori;
  • – 66 anni e 7 mesi di età per coloro che svolgono lavori in cui sono previste mansioni gravose;
  • – Cinque anni di contributi a patto però che l’interessato rientri totalmente nel regime contributivo e abbia compiuto 71 anni di età.

Ricordiamo come la pensione anticipata permette, invece, di terminare il proprio incarico lavorativo tramite un’opzione non correlata all’età anagrafica, ma agli anni di contributi, ovvero, 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Pensione anticipata: ci si potrà andare a 64 anni?

La Corte dei Conti descrive in questo modo la pensione anticipata: “È un aspetto, quello dell’età di possibile uscita dal lavoro prima dei 67 anni (attuale requisito per la pensione di vecchiaia), che sarà di crescente rilievo; infatti, ai lavoratori in regime pienamente contributivo la legislazione vigente già garantisce la possibilità di andare in pensione a 64 anni (se con 20 anni di anzianità contributiva e un assegno di importo pari a 2,8 volte l’assegno sociale)”. Come informa Quifinanza.it, tale opzione fa già parte del pacchetto al vaglio della commissione tecnica voluta dall”ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo.