L’app immuni ha permesso di contenere nuovi focolai

L'applicazione per la prevenzione del Covid-19 è essenziale in questa fase

Con l’aumento dei contagi da Coronavirus, specialmente in Sardegna dove il focolaio desta preoccupazione, le autorità governative continuano a richiedere a gran voce l’utilizzo di immuni, l’applicazione per smartphone che permette di tenere traccia dei contagi. Al momento, secondo i dati, solo il 13% della popolazione italiana ha scaricato l’app, ovvero 5 milioni di persone.

I numeri sono da considerarsi molto bassi, specialmente se si confrontano con quelli degli altri Paesi Europei. In Germania, ad esempio, ad avere sul proprio device un’app per il tracciamento dei contatti simile ad Immuni sono più di 10 milioni di persone (circa 10,4 milioni al 15 luglio) quindi il doppio degli utenti in Italia.

L’applicazione, però, comincia a dare i primi risultati sperati. Dal 1 giugno, infatti, 105 persone risultate positive dopo il tampone hanno scelto di segnalare tramite immuni l’avvenuto contagio, in modo che il software potesse inviare notifiche a coloro entrati in stretto contatto con queste persone. I soggetti allertati sono stati 809, e ciò ha permesso il contenimento di alcuni focolai.

L’importanza dell’app

Pertanto, si continua a sottolinearne l’importanza, non solo al fine di evitare nuovi lockdown ma anche e soprattutto per salvare molte vite.  Il professor Stefano Denicolai, docente di Innovation and Management all’Università di Pavia e membro della task force del governo, infatti, continua ad evidenziare l’importanza della prevenzione, che può essere effettuata anche utilizzando questa banalissima app. Soprattutto i docenti e gli studenti dai 14 anni in poi sono stati invitati caldamente dal governo ad utilizzarla.

Gli Italiani continuano però ad esser titubanti, poiché ritengono che Immuni possa esser lesiva della loro privacy. In realtà il funzionamento dell’applicazione si basa sullo scambio di anonimi codici tramite bluetooth, senza utilizzare dati personali e senza necessità di localizzazione, quindi molto più sicura dei social network che detengono tutti i dati degli iscritti.