Ormai fuori dallo star system da qualche anno Lele Mora, dopo aver subìto più di un processo e provato a chiarire alcune sue dubbie posizioni, è tornato a parlare di un mondo, quello dello spettacolo, di cui ha fatto parte per molto tempo. L’ex agente dei vip ha rivelato durante una diretta Instagram alcune verità non troppo scontate come quella di Gabriel Garko che recentemente ha deciso di fare coming out. Mora ha dichiarato d’aver forzato la vittoria dell’attore a Il più bello d’Italia nel 1986, poi lo ha presentato a Tarallo perché gli aveva manifestato il suo desiderio di fare l’attore.
Mora ha poi parlato di Stefano e Belen Rodriguez, dei presunti tradimenti l’uno dell’altro e del fatto che entrambi probabilmente desideravano essere liberi di stare con chi volevano. Su De Martino ha detto: “Fa la sua vita ed è giusto così. Si è diviso da Belen e adesso può tr….re con chi vuole”. Ovviamente l’ex agente non può non commentare anche il ruolo che ha avuto l’argentina negli ultimi mesi e il fatto che abbia già trovato un nuovo amore nonostante abbia dichiarato d’essere stata ferita e delusa dall’ex marito:
“Si vede che ha bisogno di quella cosa che si allunga e si accorcia che sia di De Martino o di qualcun altro, va bene così. L’importante è avere il risultato. Chi ha tradito di più? Sul paradiso terrestre c’erano Adamo ed Eva, Eva ha mangiato la mela. E così sarà stata Belen.” Le parole di Mora non sono facili da comprendere ma sicuramente hanno origine da un contesto che lui conosce bene e di cui il pubblico oggi non si deve sorprendere.
Lele Mora: “Walter Nudo vincitore dell’Isola dei Famosi? Ho forzato il televoto!“
Lele Mora poi ha rivelato d’aver sostenuto Walter Nudo a tal punto d’avergli fatto vincere l’Isola dei Famosi. L’ex agente non si nasconde e confessa d’aver forzato il televoto comprando alcuni call center per portare l’attore ad una vittoria che probabilmente senza quel suo sostegno non avrebbe conquistato: “Non significa pagare, ma sostenere un’artista”. Si è giustificato con queste parole Mora, certo che i suoi modi di fare erano leciti ma soprattutto finalizzati a raggiungere uno scopo professionale ben definito.
