L’emendamento anti-scalata Mediaset arriva al Senato: ecco che cosa si chiede all’AGCOM

Il settore dell'informazione va tutelato da fenomeni di distorsione del mercato e fenomeni trust su più paesi e più ambiti: televisione, digitale, cartaceo, eccetera. Deve intervenire l'AGCOM entro sei mesi, l'emendamento viene presentato con il DL Covid perché è un momento delicato dell'economia

In un contesto di difficoltà economica, dissesto finanziario e mercati instabili, il settore delle telecomunicazioni necessita di riforme legislative e strutturali importanti per non creare situazioni distorte nel mercato e nella concorrenza. Interviene a proposito la relatrice Valeria Valente (PD) che ha depositato in Senato il cosiddetto emendamento anti-scalata al DL Covid per le società che operano nel settore delle telecomunicazioni. Questo provvedimento riguarda Mediaset e il contenzioso contro Vivendi, la sentenza della Corte UE che ha dato ragione alla telco francese ma ha aperto un vuoto normativo.

L’AGCOM deve agire entro sei mesi, si aspetta però anche una riforma legislativa

L’Agcom era stata richiamata già dalla Corte Europea ad una grossa responsabilità. Infatti aveva il compito di avviare un’istruttoria di sei mesi per “verificare la sussistenza di effetti distorsivi o di posizioni comunque lesive del pluralismo” nel caso in cui un soggetto “operi contemporaneamente nei mercati delle comunicazioni elettroniche e in un mercato diverso, ricadente nel sistema integrato delle comunicazioni (Sic), anche attraverso partecipazioni in grado di determinare un’influenza notevole”.

L’emendamento presentato in Senato ha natura transitoria, per questo presentato con collegamento al DL Covid. La Corte Europea chiede infatti all’AGCOM un lavoro importante e al Governo una revisione organica del testo unico sulle telecomunicazioni. Tutto ciò avviene nell’ambito degli adempimenti europei previsti dalla proposta legge di delegazione europea 2019 attualmente all’esame del Parlamento.

Anti scalata Mediaset: voto al Senato, la Lega ha bocciato l’emendamento

Il Fatto Quotidiano ha riassunto ciò che è successo in Senato, gli Affari Costituzionali hanno approvato l’emendamento. A favore anche i Ministri Gualtieri e Patuanelli, invece Matteo Salvini ha bocciato il testo.

Serve tutelare la concorrenza in un mercato come l’informazione, serve dare certezza nel settore. Ma serve farlo con una riforma organica fatta in trasparenza. Gli emendamenti che arrivano alle 10 di sera non sono il modo migliore. Senza retropensieri. Il centrodestra farà la riforma.”

Iole Di Cristofalo
Iole Di Cristofalo
Articolista e web copywriter