“Nel momento in cui ho perso la fertilità, ho iniziato a cercare un bambino…“. Lena Dunham comincia così il toccante racconto della sua mancata maternità. L’attrice e creatrice della serie tv “Girls” svela in un saggio su “Harper’s Magazine” la sua storia fatta di un calvario di interventi chirurgici e tentativi falliti di fecondazione in vitro: “Ci sono tanti modi per essere una madre e ancora più modi per essere una donna…”
L’attrice si mette a nudo e offre il suo supporto ad altre donne nella sua situazione: “Ho scritto questo pezzo per le molte donne che sono state deluse sia dalla scienza medica che dalla loro stessa biologia, ma che sono state ulteriormente colpite dall’incapacità della società di immaginare un altro ruolo per loro. L’ho scritto anche per le persone che hanno ignorato il loro dolore“. La Dunham sposta l’attenzione in particolar modo sull’industria della fertilità e sui ruoli che vengono attribuiti alle donne all’interno della società e della famiglia: “Sono più grande di quanto il mio corpo mi dia credito” conclude.
Nel suo saggio Lena per anni in passato ha combattuto contro l’endometriosi, per poter avere figli in futuro, sottoponendosi a pesanti interventi chirurgici, racconta del dolore cronico sopportato fino a 31 anni quando decise di farsi asportare l’utero, la cervice e una delle ovaie: “Prima la maternità sembrava probabile ma non urgente, inevitabile come crescere senza pantaloncini di jeans, ma nei giorni successivi al mio intervento ne sono diventata profondamente ossessionata” scrive.
E fa luce sulla lunga trafila della fecondazione assistita: “Ho provato ad avere un figlio. Lungo la strada, il mio corpo si è spezzato. Anche la mia relazione. Nel processo – a causa di ciò? – Sono diventata una drogata. Ci sono molte cose che puoi sistemare nella vita – puoi porre fine a una relazione, diventare sobrio, fare sul serio, chiedere scusa – ma non puoi forzare l’universo su di te e fare un bambino che il tuo corpo ti ha sempre detto era impossibile. Gli animali deboli muoiono nei boschi mentre i loro compagni di branco corrono avanti. Le uova cattive non si schiudono. Non puoi forzare la natura”.