Luce sull’omicidio di Maria Chindamo, nel 2016 venne uccisa e data in pasto ai maiali

Dopo 7 anni finisce in carcere il suo assassino

La Procura antimafia di Catanzaro ha arrestato ieri mattina 84 persone alla conclusione di una maxi operazione contro la criminalità organizzata, tra questi spicca il nome di S. A., colpevole insieme a suo figlio all’epoca minorenne, di aver manomesso il sistema di video sorveglianza della proprietà della donna e di averla uccisa. La donna scomparve nel maggio 2016 dalla sua azienda agricola di Montalto di Limbadi; venne ritrovata la macchina con macchie di sangue ma mai il suo corpo. Dopo il suicidio del marito, legato al clan dei Mancuso, l’imprenditrice 42enne amministrava dei terreni tra Gioia Tauro ed il vibonese.

La Chindamo, secondo la ricostruzione degli inquirenti basate anche sulla parole del pentito Emanuele Mancuso, fu dapprima rapita, poi uccisa e data in pasto ai maiali.

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Ella veniva accusata dalla ‘ndrangheta di aver provocato la morte dell’ex marito, in quanto pare avesse una relazione extraconiugale, e probabilmente è stata uccisa quando ha postato sui social una foto con il nuovo compagno.

L’organizzazione mafiosa non gradiva categoricamente che lei si rifacesse una nuova vita e amministrasse da sola le proprie terre ereditate dal marito, terre molto appetite dal clan. Oggi ,a distanza di 7 anni, si conosce il nome di almeno uno dei colpevoli di questo omicidio.

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