Malleus Maleficarum: il trattato medievale contro le streghe

Il libro contro le streghe

Chi erano le streghe? Beh, questa domanda avrebbe bisogno di un vero e proprio seminario per avere una risposta esaustiva. L’articolo sul Malleus Maleficarum che proponiamo oggi si basa proprio su queste donne, portatrici di una cultura ancestrale, esperte di medicina, chiaroveggenza e, forse, adepte di antichi culti pagani, scambiati (spesso erroneamente) con riti satanici. La chiesa all’epoca aveva molta paura delle streghe e delle loro misteriose conoscenze. Potevano guarire, conoscevano rimedi per combattere alcune malattie e sterilità, ma sapevano anche fare del male tramite malocchi e fatture.

Numerose le leggende dietro le streghe: per alcune sacerdotesse della dea Artemide, per altri delle esperte di medicina o forse, vere e proprie amante del diavolo, che si univano carnalmente a Lucifero nel corso di orrendi riti notturni chiamati sabba. Il Malleus Maleficarum, è uno dei più antichi trattati di stregoneria. Un libro famigerato, fin dal suo primo anno di pubblicazione, che ancora oggi, prepotentemente, fa risuonare nei nostri cuori qualcosa di sinistro e inquietante. Il Malleus Maleficarum fu scritto nel 1486 da Jacob Sprenger e Heinrich Kramer, per poi essere pubblicato l’anno seguente. Andiamo a vedere come dovevano essere comnbattute le streghe secondo i due autori.

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Malleus Maleficarum: perché fu scritto?

Il Malleus Maleficarum venne scritto con lo scopo di conoscere minuziosamente la natura e le abitudini del nemico da combattere, ovvero, le streghe. Un prezioso manuale di istruzioni che sarebbe tornato utile a magistrati e inquisitori dell’epoca. In esso erano menzionati gli strumenti principali per scovare, accusare e interrogare le donne sospettate di stregoneria. Da notare come la figura della strega abbia varie pecualirità particolari a seconda del territorio. A Benevento, la janara è per esempio una sorta di strega vampiro che ama uccidere i bambini e far soffrire gli animali (cavalli specialmente). La si può tenere a bada con del sale o con una scopa posta sotto la porta di casa. Anche un crocifisso può essere utile, in quanto stiamo parlando di una creatura diabolica.

Chi erano Kramer e Sprenger?

Heinrich Kramer e Jacob Sprenger erano entrambi inquisitori dominicani appartenenti alla chiesa cattolica. I due erano dunque esperti nell’interrogazione e nelle torture delle donne “in odore di dannazione”. Il libro fu presentato per la prima volta il 9 maggio 1487 presso la facoltà teologica di Colonia, ma venne subissato da innumerevoli critiche dai più celebri teologi dell’inquisizione per i metodi consigliati, considerati illegali, e peraltro inconsistenti con le dottrine demonologiche cattoliche. Insomma, un best-seller molto criticato fin dalla sua uscita.

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La fonte di ispirazione per il libro

La creazione del Malleus Maleficarum fu frutto dell’esperienza di Heinrich Kramer nel Tirolo. Nell’anno 1484 il frate dominicano iniziò una massicca persecuzione nei confronti degli individui sospettati di concorrere in azioni di stregoneria. Una persecuzione peraltro molto criticata. Quando pensiamo che la chiesa agì in tutto e per tutto ciecamente nella caccia alle streghe, sbagliamo, almeno in parte. Ci sono comunque stato prelati che hanno con un minimo di buonsenso anche all’epoca, tra cui l’allora vescovo di Innsbruck che, notando il comportamento fanatico perseguito da Kramer, lo bandì definendolo “un vecchio uomo rimbambito”.

L’offesa da parte del vescovo di Innsbruck nei confronti di Heinrich Kramer è giustificata dal fatto che il dominicano avesse la malsana abitudine di accusare di colpevolezza qualsiasi proveraccio anche quando non erano presenti prove effettive. Kramer, inoltre, era una sorta di avversario del sesso: per lui l’amplesso equivaleva a stregoneria. Lui però si vantava del suo metodo, tanto da avere la boria di dichiarare spesso (e volentieri) di aver giudicato cento donne in processi di stregoneria e di averne condannato almeno la metà.

I metodi di Kramer

Ma come lavorara Heinrich Kramer per giudicare se una donna fosse (o meno) una strega? Come informa Vitantica.net, I suoi metodi prevedevano, oltre a pratiche condannate e rinnegate dalla chiesa cattolica, il forzare le inquisite a descrivere minuziosamente i loro atti sessuali, cosa che peraltro non contribuì certamente al buon nome del dominicano nella maggior parte d’Europa. L’elaborazione del Malleus Maleficarum fu usata da Kramer come un’apologia nei suoi confronti in cui tentava di giustificare i suoi più che discutibili metodi.

Il contenuto

Il contenuto del Malleus Maleficarum è diviso in tre sezioni. Nella prima si parla del diavolo: egli esiste ed è in grado di operare in maniera straordinaria nella quotidianità della vita degli esseri umani. Anche le streghe esistono e il loro obiettivo è quello di aiutare Satana nel corrompere gli uomini. Il potere del maligno raggiunge il suo apice con l’attività sessuale da parte dei mortali. Kramer giudica le donne libidinose e quindi alcune di loro si accoppierebbero addirittura con l’angelo caduto. Ogni forma di stregoneria sarebbe correlata all’amplesso.

Nella seconda sezione si parla di magia nera, dei poteri e delle capacità straordinarie di colui che la pratica. Si inizia col parlare dei poteri delle streghe e delle loro strategie nel reclutare gli adepti. Vengono anche spiegate le modalità con cui le fattucchiere lanciano i loro incantesimi, dando consigli su come evitare tali sortilegi. Andando avanti viene spiegato, inoltre, come il diavolo può impossessarsi di un corpo umano, come le streghe spingono gli uomini a commettere omicidi e altre nefandezze e come siano in grado di generare, addirittura, tempeste e uragani.

Nella terza sezione viene spiegato come cacciare le streghe. Questa parte del libro si rivolge specialmente ai magistrati e agli accusatori che tengono processi per stregoneria. Viene spiegato come condurre in maniera giusta un processo, come procedere con l’accusa, fino all’interrrogatorio e ai metodi con cui è possibile torturare i testimoni. Un esempio eclatante è che secondo gli autori, una donna che nel corso del processo non versa una lacrima, è sicuramente una strega. Le torture devonoe ssere, ovviamente, punizioni corporali, seguite da pause per dare tempo all’imputata, se se la sente, di confessare i suoi peccati.