La metafonia, per chi ci crede è un’arte che permette di interagire con le anime dei morti residenti nell’altro mondo. Il tutto sarebbe possibile tramite registratori elettronici, radio e altre apparecchiature. Di base va bene anche un cellulare. Tuttavia, c’è qualcosa di vero al riguardo? La metafonia è conosciuta anche come psicofonia o transcomunicazione. A seconda di chi ha provato tale tecnica, la metafonia permetterebbe di comunicare non solo con i defunti, ma anche con entità provenienti da mondi sconosciuti e spiriti, come angeli e demoni. Ma andiamo a scoprire se c’è davvero un fondo di verità in tutto ciò o si tratta solamente una leggenda metropolitana.
Metafonia: come si inizia?
Prima di tutto bisogna stare in un ambiente silenzioso e avere con sé un nastro magnetico a registrazione. non c’è bisogno che si utilizzi chissà quale costoso marchingegno di migliaia di euro, come già detto basta un comune registratore o uno smartphone che abbia un’app di registrazione. Avviando la registrazione senza alcun rumore o voce di sottofondo, sarebbe possibile, una volta terminato, udire voci estranee, ovvero, non presenti nel corso della fase di registrazione dello stesso. A volte le voci possono essere neutre, a volte gentili, altre volte ostili (spiriti maligni o entità che vogliono semplicemente essere lasciate in pace).
Un’arte non adattta a tutti
Come consiglia il portale PC Revenge, la metafonia dovrebbe essere utilizzata solamente da coloro che hanno una conoscenza e una preparazione teorica adeguate per meglio comprendere quali siano i rischi e i pericoli in cui si può incorrere nel corso di una simile sperimentazione. Quando si ha a che fare con il paranormale e si vuole interagire con realtà a noi sconosciute, bisogna comunque ricordare come la nostra salute, fisica, psicologica o spirituale, può essere inficiata. Non sono rari, del resto, casi di possessione demoniaca dopo aver attuato una seduta spiritica, ad esempio.
L’autore dell’articolo ammette di essere di parte per quanto riguarda un simile argomento. Da cattolico, il sottoscritto sconsiglia caldamente di utilizzare simili tecniche che, il più delle volte, non danno alcun risultato e si rischia quindi di perdere del tempo prezioso da poter dedicare a qualche altro hobbie o passione personale. In alcuni casi, bisogna tuttavia fare molta attenzione, come del resto già specificato, perché tramite metafonia, sedute spiritiche o il gioco del Kokkuri-san (tecnica giocosa di origine giapponese consistente nell’utilizzo di una monetina e di un alfabeto) si rischia di entrare in contatto con entità sconosciute e potenzialmente pericolose.
Spesso, quando si cerca di entrare in contatto con un proprio caro defunto, il più delle volte l’entità che ci parla può essere ingannevole. Secondo il cristianesimo, le anime dei defunti non sono autonome. È sempre Dio colui che decide se ci possa essere un’interazione tra un’anima e un vivente. Non è quindi, almeno secondo la Chiesa, possibile entrare in contatto così facilmente con una persona estinta. Chi vuole cimentarsi in questa pericolosa arte occulta, dovrebbe essere armato di coraggio, retto pensiero e una profonda forza spirituale e morale.
Lo stesso vale del resto per gli esorcisti. Il sacerdote officiante tale rito deve necessariamente avere una grande forza d’animo per poter combattere contro il maligno, altrimenti è possibile che il diavolo stesso possa sopraffarlo mentalmente. La cosa più logica quindi sarebbe lasciar perdere e considerare questo articolo come una pura storiella, una favola a puro scopo informativo, da leggere magari di notte e divertirsi a farsi venire i brividi. Quindi, ribadendo che l’arte della metafonia non è consigliabile a nessuno, tale avvertenza vale soprattutto per le persone emotive.
Esperienze potenzialmente traumatiche
Persone emotive che sognano di entrare a contatto con l’oscuro regno del sovrannaturale rischiano di andare incontro a esperienze psicologicamente distruttive, soprattutto coloro che sono prettamente scettici e che non hanno mai creduto all’esistenza di una vita oltre la morte. È molto raro che queste tecniche funzionino, ma a volte il passaggio dall’incredulità alla presa di coscienza di realtà che dovrebbero rimanere sconosciute ai viventi, può essere rapida e molto traumatica. State attenti, ne va della vostra serenità mentale.
Quali intenzioni avete?
Un altro elemento di cui tenere conto quando si decide di provare un’esperienza di metafonia è l’intento. Bisogna precisare come lo spiritismo non è un passatempo, quindi se pensate di utilizzare tali pratiche per hobbie e puro divertimento state sbagliando di grosso. Bisogna peraltro stare molto attenti a come si parla con queste entità sconosciute: a esse bisogna sempre rivolgere domande pertinenti. Se quindi pensate di chiedere se il Milan vincerà lo scudetto o i numeri per vincere alla schedina, allora, davvero, lasciate perdere!
Nel caso in cui aveste l’animo di ricercatori, allora è un altro discorso, ma ciò non toglie che il rischio di avere ripercussioni ci sia comunque. Bisogna avere una mente sgombra da qualsiasi dubbio, preoccupazione e preconcetto. Una mente, soprattutto, limpida, scevra da alterazioni come quelle causate da alcol e droga. Di solito la metafonia funziona se si è da soli: lo sperimentatore e il proprio apparecchio di registrazione. Ciò non toglie che possa esserci comunque anche qualcun altro presente: massimo quattro individui (non di più per non rischiare di alimentare rumori e rovinare l’atmosfera).
Di solito, il ricercatore registra sempre il luogo, la data e l’ora di inizio metafonia, rivolgendosi gentilmente alle entità con un saluto iniziale. Bisogna chiedere se qualche spirito sia presente e se ce ne sia più di uno. Il comportamento di questi esseri (non sappiamo chi o cosa siano) può variare da entità a entità. In alcuni casi si possono presentare sedicenti anime che chiedono aiuto, altre più arroganti che minacciano le cose peggiori. Su Youtube sono numerosi i presunti EVP (voci di fantasmi) che possono essere tranquillamente ascoltate. Ve ne proponiamo una campionatura qui sotto. E lo ricordiamo per l’ennesima volta: voi non fatelo MAI!