Mutui, nella manovra la norma per passare dal tasso variabile al fisso

Ripristinata la legge del 2012, ma anche tutte le relative condizioni

Che i mutui a tasso fisso diventeranno più convenienti di quelli a tasso variabile, in previsione dell’andamento del mercato finanziario – nei prossimi mesi – ed in relazione all’inasprimento dei tassi da parte della Bce, è elemento acquisito.

E la manovra finanziaria può venire in soccorso di chi desidera trasformare il tasso variabile del mutuo contratto in un tasso fisso. Ma a precise condizioni.

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La legge di bilancio che deve essere approvata, infatti, ripristina una norma del 2012, con lo stesso proposito ma anche con caratteristiche piuttosto stringenti: chi la richiede non deve avere un reddito Isee superiore ai 35 mila euro ed il tetto massimo del mutuo non deve superare i 200mila. E’, inoltre inibito il cambio di condizioni a chi si trova in stato di morosità.

E’ stata ripristinata la vecchia norma del 2012 – ha riferito il ministro del Mef Giancarlo Giorgetti – che permette per i contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso. Oltre ad avere un impatto per la finanza pubblica, riguarda tanti mutui a tasso variabile per le famiglie”.

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Resta da capire, ma oramai è questione di ore, se il provvedimento verrà soltanto recuperato oppure se sarà anche modificato, in modo, magari, di allargarne le maglie, estendendolo ad una platea più ampia.