Nazionale: fa discutere la questione degli oriundi

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A poche ore dalle convocazioni del nostro commissario tecnico per i prossimi impegni della Nazionale italiana contro Bulgaria ed Inghilterra, si sono già scatenate un’infinità di polemiche sulla prima chiamata di due nuovi oriundi tra le fila azzurre. I calciatori finiti, loro malgrado, al centro della discordia sono l’attaccante italo-brasiliano Eder della Sampdoria e il fantasista argentino, ma di madre di origini  italiane, del Palermo Franco Vasquez. L’argomento dell’apertura o meno delle porte della nostra Nazionale verso calciatori che possono vantare discendenze italiane ha sempre tenuto banco nel nostro paese ed ha continuamente alimentato il dibattito tra chi vede questa possibilità come una forte ingiustizia nei confronti dei “veri” italiani e chi invece la ritiene un’enorme opportunità di crescita per tutto il nostro movimento calcistico. In questo senso anche il caso di Eder e Vasquez non ha fatto eccezione, scatenando una serie di botta e risposta sull’argomento tra i protagonisti del nostro calcio.

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Tra chi ha deciso di schierarsi nettamente contro la convocazione degli oriundi in Nazionale c’è senza ombra di dubbio Roberto Mancini. “Penso che un giocatore italiano meriti di giocare in Nazionale” ha dichiarato il tecnico dell’Inter “mentre chi non è nato in Italia, anche se qui ha dei parenti, credo non lo meriti.  E’ la mia opinione: la Nazionale italiana deve essere italiana.”

D’accordo con Mancini anche Andrea Mandorlini, allenatore del Verona.“Oriundi in Nazionale? Io sono per gli italiani veri, gli oriundi li vedo ancora come una situazione da valutare anche se in realtà è una pratica che è già stata sperimentata da anni. Facciamo tanto per far emergere i giovani e poi pensiamo agli oriundi; sarebbe meglio pensare un po’ di più ai giovani.”

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Si è fatto trovare pronto a rispondere agli attacchi chi queste scelte le ha fatte e adesso le difende. Il ct della Nazionale Antonio Conte ha risposto alle parole di Mancini da Coverciano ribadendo il concetto fondamentale sul quale poggia l’intero assetto della nostra rappresentativa: “In Nazionale giocano i migliori” ha spiegato l’allenatore pugliese “Avrei voluto valutare Edere e Vasquez in uno stage ma, visto che non mi è stata data la possibilità di farlo, lo farò adesso. Io rispetto le opinioni di tutti ma non ho fatto nulla di strano; non sono stato il primo ne sarò l’ultimo a fare questo tipo di convocazioni.” Il commissario tecnico ha però voluto sottolineare anche il fatto che la Nazionale italiana deve rappresentare la prima scelta assoluta dei calciatori: gli oriundi che, come Vasquez ad esempio, esprimeranno fin da subito la loro volontà di vestire la maglia dell’Italia avranno una chance sul campo, mentre non ci sarà assolutamente spazio per chi si appiglierà alla maglia azzurra solamente qualora non dovesse essere chiamato da  un’altra rappresentativa.

E’ evidente che la questione sia a dir poco spinosa e le opinioni contrastanti e che mettere d’accordo tutti risulti pressoché impossibile. Si potrebbe tuttavia cercare di adottare una giusta misura nelle scelte e magari imporsi di rispettare le regole fino in fondo: convocare giocatori oriundi è concesso dal regolamento e privarsi di una possibilità del genere solo per una presa di posizione o per un ostruzionismo a priori sarebbe del tutto insensato. Come lo sarebbe certamente anche iniziare a convocare flotte di giocatori oriundi che non innalzino minimamente il livello della nostra Nazionale. Scegliere invece i calciatori migliori e renderli utili alla nostra causa sarebbe solo mettersi al passo con grandi realtà calcistiche, come la Germania campione del mondo ad esempio, che hanno visto la naturalizzazione dei calciatori per la nazionale per quello che è veramente, ovvero una grande possibilità di crescita. E’ chiaro che riuscire ad entrare in un meccanismo così ponderato richiederà del tempo e non metterà di certo al riparo Conte dalle polemiche di chi vuole una nazionale chiusa agli oriundi,e in questo senso mi trovo pienamente d’accordo con le dichiarazioni rilasciate ieri da Marcello Lippi, che con un oriundo, Camoranesi, si è laureto campione del mondo nel 2006, sulle critiche e su tutte le problematiche relative alla convocazione degli stranieri: “Sarei curioso di sapere” ha detto il tecnico toscano “cosa avrebbero avuto da ridire tutti se ad avere qualche lontano parente italiano fossero stati Messi o Cristiano Ronaldo…”