Giuseppe Conte ha partecipato all’Assemblea annuale CNA con un videomessaggio dove ha ringraziato imprese e professionisti del loro impegno. Il mantra è sempre lo stesso: attenzione all’avanzata del virus, se non si protegge la salute dei cittadini non si può proteggere l’economia. Da lì, in un discorso di circa dieci minuti ha ammesso le difficoltà e i nodi più cruciali sugli aiuti dell’amministrazione pubblica. Gli aiuti ci sono stati, anche in termini di liquidità, la macchina burocratica però è troppo lenta e deve essere migliorata. Dopo l’invito a “unire le forze nel segno della reciproca fiducia” ha dedicato la seconda parte del suo intervento alla nuova Legge di Bilancio 2021.
Gli impegni del Governo elencati da Giuseppe Conte
Il Governo si è impegnato a non aumentare le imposte, a rifinanziare la Cassa di Integrazione, a fornire maggiore liquidità alle imprese. Per i settori più colpiti dalla crisi sanitaria è stato stanziato un fondo di 4 miliardi di euro. Lockdown o no, l’Italia non dovrà interrompere il suo processo di crescita e cambiamento, tutto contenuto nel famoso piano di transizione 4.0. Per questo, Giuseppe Conte alla fine ha anche elencato alcune misure importanti. Partendo dalle assunzioni dei giovani con costi azzerati nei primi tre anni per le imprese. Una fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno. Tutti gli impegni presi per finanziare gli investimenti delle imprese nell’acquisto di beni strutturali, nell’edilizia in generale con il rifinanziamento della misura Superbonus da 110%.
Il nuovo decreto restrittivo in un momento dell’anno cruciale per il fisco delle imprese
Il secondo lockdown ad ottobre e novembre creerebbe maggiori difficoltà economiche rispetto al primo. Industrie e commercio sono impegnate per il periodo di consumi più dinamico e importante dell’anno, partendo dai dieci giorni natalizi. Aziende e professionisti registreranno i risultati di un anno di esercizio. Tutti i contribuenti prepareranno i nuovi dati 2020 per il nuovo anno fiscale e finanziario. Secondo Enrico Giovannini sul Fatto Quotidiano, qualsiasi passo avanti dell’Italia deve essere un impegno soprattutto verso il fisco. Non solo perché è la fonte da dove sono stati presi ad esempio gli aiuti a pioggia immediati e criticati dallo stesso presidente ASviS. Il ritorno ad un indice Pil pre-crisi in due anni (come annunciato da Gualtieri) deve fare un balzo su questi punti: lotta all’evasione fiscale, al lavoro sommerso, alle disuguaglianze.
Anche la Confesercenti chiede aiuti, soprattutto più velocità amministrativa su fondi, contributi e risposte alla crisi
La Confesercenti ha però chiarito che solo con le ultime disposizioni restrittive, l’Italia vivrà una riduzione dei consumi sopra i 5 miliardi di euro. Più di ventimila attività e novantamila imprese chiuderanno o saranno vendute. La richiesta di aiuto da parte dell’Associazione arriva con un invito al governo non tanto sulle misure quanto sui tempi di attuazione. Le imprese, soprattutto quelle centrali nelle città, necessitano di strumenti più efficaci per rispondere alla crisi. La crisi costa e l’emergenza affitti e canoni pesa come un macigno tanto sulle famiglie che sulle imprese piccole e medie.