Omar Pedrini il cane sciolto del rock italiano è tornato

OMAR PEDRINI Il cane sciolto del rock italiano torna con un nuovo album d’inediti “SOSPESO” NOVE CANZONI E UN’AVE MARIA

Il cane sciolto del rock italiano è tornato: OMAR PEDRINI pubblicherà finalmente un nuovo album di inediti: sarà infatti disponibile in cd, vinile e su tutte le piattaforme digitali per Virgin Music LAS (Universal Music Italia) da venerdì 16 giugno “SOSPESO”.

Si tratta del diciottesimo disco di

OMAR PEDRINI tra gli undici scritti per i Timoria e quelli solisti di cui “SOSPESO è il settimo. Un lavoro prodotto col suo storico braccio destro Carlo Poddighe (anche coautore di alcuni brani) e suonato coralmente dalla ormai rodata Omar Pedrini Band, che conferisce al lavoro il sound di una solida rock ‘n roll band, con influenze sonore dal post punk – new wave al prog rock anni ‘70, un po’ Timoria, amato da sempre da Omar. “Nove canzoni e un’Ave Maria” le ha definite l’artista, in attesa di svelare la tracklist del disco.

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Per volontà di OMAR PEDRINI il disco, che esce a sei anni di distanza dal precedente – “ormai faccio un disco ogni 6/7 anni, quando sento di avere qualcosa da dire di importante, intanto largo ai giovani” –  per la prima volta non ha alcun ospite. Da sempre, già dai Timoria, Omar apre i suoi dischi a numerosi colleghi, italiani e internazionali, ma stavolta il lavoro era talmente personale e sofferto che Omar ha deciso di dedicarcisi totalmente da solo. 

SOSPESO

è fatto di tanti luoghi diversi: scritto e registrato tra la sua tenuta Buen Retiro in Toscana, da buon rocker contadino come Omar ama definirsi, e il cuore storico della sua sempre amata Brescia, nonostante l’artista viva da 23 anni a Milano. Una Milano europea tornata di gran moda, è vero, ma impoverita dalle dolorose perdite recenti di intelligenze creative come i suoi cari amici Andrea Pinketts, Giovanni Gastel, Matteo Guarnaccia (ai quali il disco è idealmente dedicato) e quella meno recente di Tommaso Labranca che hanno lasciato un grande vuoto nella metropoli meneghina.

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Il nuovo lavoro discografico nasce tra il periodo del Covid, che ha lasciato appunto il mondo col fiato sospeso, e il suo intenso vissuto tra la vita e la morte, affrontando solo negli ultimi due anni cinque interventi chirurgici di cui quattro cardiovascolari. Un disco quindi personale e profondo ma dove la voglia di lottare e di vivere emergono continuamente, testardamente.

Dedicato alle nuove generazioni da un autore attento ai mali del mondo e da un uomo cinquantenne anarchico pacifista che da tempi non sospetti (ricorderemo il profetico “2020” pubblicato come grido per il pianeta già nel 1994) sogna un’umanità unita nella pace e nella giusta guerra all’inquinamento del pianeta e ai cambiamenti climatici.