Oscar 2018 miglior film La Forma dell’Acqua di Guillermo del Toro

premiato anche Guadagnino per la migliore sceneggiatura non originale firmata da James Ivory.

Trionfa agli Oscar il film del regista Guillermo del Toro, La Forma dell’Acqua vincitore di ben quattro premi tra cui miglior film e regia.

Si è conclusa la Notte degli Oscar, una serata che ha premiato il cinema italiano, ricca di sorprese ed emozioni. Quattro Oscar al film La Forma dell’acqua che ha trionfato anche alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017. Grande soddisfazione per il cinema italiano che ha visto premiato pure Guadagnino. Il suo film Chiamami con Tuo Nome ha vinto la statuetta per la migliore sceneggiatura non originale firmata dal novantenne James Ivory. Segue il film Dunkirk di Christopher Nolan con tre Oscar e Tre manifesti a Ebbing, Missouri con due. Due Oscar anche al film L’ora più buia uno per il make up e uno a Gary Oldman miglior attore per il suo spettacolare Winston Churchill. Vincitore di due Oscar il film Blade Runner 2049 anche se non ha vinto quello per la scenografia come ci si aspettava. Premiato I, Tonya grazie all’interpretazione della protagonista Allison Janney.

Grande gioia per l’animazione, dove il film Pixar Coco vince sia la categoria che la miglior canzone originale.

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Serata dalla grande emozione per la star dello sport, ex campione dei lakers, Kobe Bryant, premiato nella sezione “corti animati” col suo Dear Basketball. Il trionfo è stato anche per il suo disegnatore Glen Keane (disegnatore di Pocahontas, Tarzan, La Bella e la Bestia, Ndr.) “Grazie a Kobe per aver scritto ‘Dear Basketball’: è un messaggio per tutti noi. Perché con la perseveranza, l’impossibile diventa possibile”.

Seconda occasione è stata data alla coppia Warren Beatty e Fay Dunaway, protagonisti dello scivolone dell’anno scorso in cui annunciarono il film sbagliato provocando il caos. Questa volta nessun errore, il vincitore è La Forma dell’Acqua con la sua creatura anfibia. Del Toro in preda all’emozione cita i grandi Spielberg e Sirk, dedicando il suo premio ai giovani registi “perché credano che con il fantasy si può raccontare la realtà”.

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