Pensioni: arrivano gli aumenti. Chi ne ha diritto?

L’assegno di luglio che arriverà sui conti correnti dei pensionati sarà più ricco sia per la quattordicesima che per contrastare il depotenziamento delle pensioni dovuto all’inflazione.

È diventato esecutivo il provvedimento che sostiene i trattamenti al minimo, con incrementi da 8,46 a 36,08 euro a seconda dell’età. Vediamo chi sono gli aventi diritto.

Pensioni: chi ha diritto al mini-aumento?

Gli aumenti delle pensioni arriveranno nel corso di questo mese, anche se non per tutti. L’assegno di luglio che arriverà sui conti correnti dei pensionati sarà più ricco sia per la quattordicesima che per contrastare il depotenziamento delle pensioni dovuto all’inflazione. I pensionati al minimo potranno ricevere un aumento mensile pari a 8,46 euro se hanno meno di 75 anni e fino a 36, 08 euro mensili in più se hanno da 75 anni in su. La pensione di luglio sarà più consistente perché diventerà effettivo l’aumento previsto nella legge di bilancio 2023. Tale previsione fa in modo che un aumento spetti a chi riceve l’assegno al di sotto o pari al trattamento minimo. Si tratta in definitiva di una misura per contrastare il depotenziamento delle pensioni dovuto all’inflazione. Sono previsti però diversi scaglioni, con aumenti appunto da 8,46 a 36,08 euro mensili. Vediamo quali sono nel dettaglio.

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Pensioni: gli scaglioni

Chi riceva una pensione al di sotto o pari al trattamento minimo da 563, 74 euro ed ha un’età inferiore ai 75 anni, da luglio vedrà un incremento di 1,5 punti percentuali. Ciò vuol dire che salirà a circa 572,20 euro lordi mensili. Se il pensionato ha più di 75 anni, l’aumento sarà del 6,4 per cento. Ciò vuol dire che passerà da 563 euro a circa 600 euro. L’aumento destinato alle pensioni al di sotto o pari al trattamento minimo è presente nel cedolino alla voce “Incremento legge 197/2022” che risulterà aggiuntiva.

Non variano invece la altre pensioni. Dal 2024 entrerà poi un nuovo incremento, stavolta per tutti, indipendentemente dall’età. Tale incremento sarà pari al 2,7 per cento. E per coloro che hanno la pensione pari o superiore a quattro volte il minimo, sarà applicato un adeguamento all’inflazione, ovvero ci sarà un trattamento meno generoso rispetto a quello del 2022. C’è poi la questione quattordicesima.

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La quattordicesima

Un’altra voce che fa di luglio un mese generoso per i pensionati è quella della quattordicesima erogata dall’Inps d’ufficio. L’adeguamento è erogato in base ai dati reddituali posseduti dall’istituto. Potranno beneficiarne i pensionati con reddito fino a 14.657,24 euro lordi all’anno e almeno 64 anni di età, compiuti entro il 30 giugno 2023. Sebbene venga erogata d’ufficio, quindi senza presentare domanda, qualcuno potrebbe non averla ricevuta. Chiunque ritenga d’averne diritto deve rivolgersi a un patronato o fare domanda sul sito dell’Inps.

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