“Portiamoli con noi” parte così la campagna contro gli abbandoni dell’estate 2014

E’ la prima volta in assoluto che proprio i medici veterinari si fanno promotori di un tale messaggio, per ricordare quali siano i danni connessi all’abbandono dei nostri amici a quattro zampe (si pensa spesso solo ai cani, ma tale malcostume nazionale non risparmia anche gatti, conigli, furetti, cavie peruviane e molti altri animali presi in casa e poi tranquillamente gettati via al momento delle vacanze). Danni che non vanno a colpire solo gli animali, che spesso diventano vittime di incidenti o di maltrattamenti ulteriori, ma anche la stessa salute pubblica, così da aggravare il già precario bilancio delle casse nazionali.

Lo scopo è, pertanto, quello di rendere manifesto, proprio con un video, il dolore che un animale, abituato a vivere in casa con i suoi presunti amici umani, può vivere nel momento stesso in cui si ritrova solo in strada, senza più alcun punto di riferimento o di accudimento, usati fino ad allora per sopravvivere. Tutto ciò, come alcuni studi scientifici hanno dimostrato, induce nel cane l’insorgenza di un vero e proprio disturbo d’ansia (esattamente come accade in un uomo nel momento in cui si trova a vivere nella stessa condizione, perché un abbandono non p altro che un lutto), il quale porta ad una deviazione tale della sua condotta che, in seguito, se “fortunato” tanto da sopravvivere e finire in un canile, ha anche difficoltà di reinserimento in famiglia.

Abbiamo già parlato nei giorni scorsi di quali e quante difficoltà stiano attraversando al momento i canili della Capitale , aggravare ancor di più la situazione non è di certo una condizione auspicabile. I dati del Ministero della Salute affermano che al momento sull’intero territorio nazionale sono ospitati all’incirca 150.000 cani randagi in attesa di adozione, accolti in canili, rifugi pubblici e privati. Ma questa è solo la punta dell’iceberg, dal momento che si stima ci siano anche 700.000 altri cani randagi, che vagano liberi per le strade italiane.

Per mantenere tutti gli animali presenti nelle strutture la spesa pubblica nazionale è pari a circa 220.000.000 di euro all’anno, ai quali vanno poi aggiunti i costi di sterilizzazione e di cure mediche. Il quadro diventa più drammatico se si sommano, ancora, anche i costi derivati dai danni prodotti a terzi, che un animale abbandonato e, dunque, reso allo stato selvatico, può provocare. Il Governo stanzia così altri 332.000 euro.

abbandono

Non migliore è la condizione dei gatti. Qui è più difficile fare una stima esatta del fenomeno dell’abbandono o del numero di soggetti randagi, perchè i piccoli felini – si sa – spesso vivono sia in case che in spazi aperti. I rifugi censiti sul territorio nazionale sono 21.315, con un’accoglienza pari a circa 3.000.000 di gatti. Altri costi, pertanto, per un Paese che di certo non sta attraversando una delle sue migliori fasi economiche.

Ecco, allora, che la campagna “Portiamoli con noi” vuole proprio far leva sulla coscienza civica degli italiani.  Rimane forte il dubbio relativamente al fatto che, chi non ha rispetto della vita di un animale, possa aver rispetto di quella di uno Stato e dei suoi cittadini, ma da qualcosa bisogna sempre iniziare.

Prendiamo spunto per ricordare che esiste un numero verde della Polizia di Stato per segnalare un abbandono: 800.137.079. Ma soprattutto ricordiamo che l’abbandono degli animali è un reato punibile in base all’art. 727 del Codice Penale, che ricorda come Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro“.

L’estate è qui. Esistono spiagge e alberghi ormai totalmente pet friendly, quindi l’abbandono è solo una scusa. Portiamoli con noi!