Prestito personale da 10.000 euro: cos’è e come funziona

Differenza tra un prestito e un mutuo

Un prestito da 10.000 euro può essere richiesto per far fronte a delle spese improvvise oppure ad un acquisto che altrimenti non si riuscirebbe a pagare. Si può richiedere tale somma mediante un prestito personale che verrà poi rimborsato a rate. La data di questo tipo di prestito viene stabilita a propria discrezione e, in base a questa, varierà anche l’importo della rata.

Ad esempio, è possibile restituire un prestito da 10.000 euro in un arco di tempo che può andare dai 2 ai 10 anni, in base al proprio reddito. Al giorno d’oggi ci si può rivolgere a vari istituti di credito per valutare la proposta più conveniente e farsi calcolare un preventivo che viene offerto gratuitamente e senza vincoli.

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Differenza fra un prestito da 10.000 euro e un mutuo

La differenza tra il prestito di 10.000 euro e, ad esempio, un mutuo oppure altri tipi di finanziamento è che non è necessaria una motivazione specifica per poterlo richiedere. Infatti molto spesso vengono richiesti per acquistare, ad esempio, un’auto o per fare una vacanza o ancora per sostenere delle spese mediche o per arredare casa, oppure semplicemente per avere più disponibilità liquide in banca.

Si tratta, cioè, di finanziamenti non finalizzati all’acquisto di un bene o servizio, che vengono erogati sul conto corrente di colui che ha fatto richiesta tramite bonifico bancario. A differenza degli altri finanziamenti finalizzati che, invece, vengono erogati al negozio o alla società dove è stato acquistato il bene o servizio.

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Requisiti di chi richiede un prestito da 10.000 euro

Un prestito personale da 10.000 euro può essere richiesto se ci sono determinati requisiti di età o di solidità finanziaria. Infatti questi requisiti sono proprio quelli che elenchiamo qui di seguito:

  • avere un’età dai 18 ai 70 anni;
  • reddito documentabile con dichiarazione dei redditi modello 730 o Unico, ultime tre buste paga;
  • modello CU o cedolino pensione;
  • buona posizione creditizia (cioè non avere pendenti dei fallimenti o protesti).

Proprio su questi requisiti valuta l’istituto di credito o la banca per verificare se ci sia o meno la possibilità di accettare la richiesta di prestito. Infatti la banca mira soprattutto a verificare se il cliente sarà in grado di onorare i pagamenti e rimborsare le rate, cioè la fattibilità del prestito.

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Se dai controlli deriva che il richiedente abbia tutti i requisiti, allora viene accordato il prestito al cliente e stipulato il contratto di prestito.  Questo contratto di prestito contiene dei dati specifici:

  • l’importo del finanziamento;
  • il tasso TAN (Tasso Annuo Globale, cioè quello che si applica all’importo del prestito e poi viene sommato all’importo della rata) e TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale che prende in considerazione anche le spese accessorie come quelle di apertura della pratica o assicurazione);
  • il piano di ammortamento relativo al numero delle rate e il loro importo;
  • la scadenza;
  • altre spese accessorie.

Dopo qualche giorno, la somma richiesta verrà erogata sul conto corrente del cliente. Tuttavia, proprio per via della crescente crisi economica che sta colpendo molte famiglie, molte banche o istituti di credito vengono incontro alle esigenze di tante persone che richiedono dei prestiti pur non avendo la busta paga.

In questo caso il richiedente dovrà comunque dimostrare di poter onorare il pagamento delle rate attraverso il possedimento di determinati redditi.

Oppure, nel caso in cui sia stato richiesto un prestito ma non si sia riusciti a rispettare i termini contrattuali, si viene iscritti come “cattivi pagatori”.

Per questi soggetti sarà possibile richiedere un prestito solo se ci sia un garante che, nel caso di insolvenza, garantisca il prestito attraverso una fideiussione bancaria oppure la cessione del quinto dello stipendio.