Giovedì 26 Febbraio a San Casciano in Val di Pesa (Fi) è stata inaugurata la prima scuola italiana che si propone di formare i contadini del futuro rivolta a ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni che hanno abbandonato la scuola.
I progetto è stato finanziato dalla Provincia di Firenze che ha investito circa 130 mila euro per dar vita ad un percorso formativo alternativo per arginare il fenomeno dell’abbandono scolastico che, secondo i dati forniti dal Centro per l’Impiego di San Casciano è arrivato a livelli record. La prima scuola per diventare agricoltori prevede complessivamente 2.100 ore: 735 ore di lezione in aula, 735 ore di laboratorio e 630 ore di stage in azienda. Al termine del percorso formativo verrà rilasciato agli studenti il diploma professionale di “operaio agricolo specializzato”, giuridicamente riconosciuto a livello europeo.
Sul sito della Coldiretti di Siena si legge: «il percorso formativo della durata di due anni offrirà ai giovanissimi un’opportunità di qualificazione professionale in grado di favorire le condizioni di una nuova occupazione in un settore di importanza strategica per lo sviluppo dell’economia locale. Il corso di formazione professionale “Operatore nel settore agricolo” si rivolge a minorenni che hanno abbandonato il percorso scolastico. Adolescenti che per le ragioni più diverse, legate nella maggior parte dei casi a situazioni di disagio, di carattere sociale ed economico, interrompono gli studi a soli 14 anni o poco più. L’apertura di una scuola professionale nel settore dell’agricoltura è la risposta con la quale le amministrazioni comunali puntano a ridimensionare il fenomeno (dell’abbandono scolastico), purtroppo sempre più diffuso anche nel Chianti.»
L’iscrizione alla “scuola per contadini” è gratuita ed è ancora possibile effettuarla fino ad Aprile presso il Centro per l’Impiego di San Casciano in Val di Pesa (Fi).
La richiesta di operai agricoli specializzati negli ultimi anni è cresciuta notevolmente. Questo percorso formativo “alternativo” potrebbe così non solo arginare l’abbandono scolastico, ma dare ai ragazzi una concreta opportunità lavorativa.