Quale allenamento fa bene al cuore? Ecco cosa dicono gli esperti

Alcuni ricercatori consigliano ai soggetti con malattie cardiache l'allenamento HIIT

Le malattie cardiache costituiscono una delle cause di morte  più comuni in tutto il mondo. Milioni di persone perdono la vita a causa di problematiche al cuore ogni anno. Per ridurre i rischi di decesso, bisogna implementare l’attività fisica e seguire un regime alimentare adeguato.  Ma quali esercizi bisogna fare in caso di malattia cardiaca già in corso? Un’equipe di sccienziati dell’Università del Queensland ha scoperto che l’allenamento ad intervalli ad alta intensità (HIIT) potrebbe aiutare in questi casi.

Maggiori dettagli della ricerca

Per giungere a questo risultato, gli studiosi hanno analizzato un programma di esercizi mensile, con un follow up di 12 mesi, ed hanno scoperto che il programma ad intervalli ad alta intensità è stato in grado di aiutare la forma fisica dei cardiopatici migliorandola del 10%. Coloro che invece hanno seguito un programma di esercizi moderati, hanno migliorato la loro forma fisica solo del 4%. Questo risultato è da considerarsi molto interessante, perché per molti anni l’esercizio moderato è stato considerato dagli studiosi quello più indicato per la salute del cuore.

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La dott.ssa Jenna Taylor, uno degli autori dello studio, ha affermato che l’allenamento HIIT “può aiutare i pazienti a migliorare la loro forma fisica più rapidamente e può essere particolarmente interessante per i pazienti che hanno praticato sport o esercizi fisici ad alta intensità prima del loro evento cardiaco.” Infatti, è molto importante che i soggetti che praticano attività sportive siano anche incentivate a praticarla e si divertano negli esercizi, sempre in modo sicuro e controllato.

A seguito di quanto appreso al termine della ricerca, gli scienziati stanno pensando di modificare le linee guida per le malattie cardiache che attualmente indicano l’allenamento moderato da preferirsi. Ovviamente l’HIIT non è consigliabile per tutti i pazienti cardiopatici indistintamente, gli studiosi ci tengono a sottolineare che bisogna comunque chiedere un parere al proprio medico.

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