Reddito di Cittadinanza: quanto tempo ho per spendere la somma e gli arretrati?

Entro quanti giorni occorre spendere le somme percepite con il Reddito di Cittadinanza per evitare di perderli?


Non tutti sanno che il Reddito di Cittadinanza, più precisamente la quota versata sul proprio conto, dovrà essere consumata prima dell’accredito successivo. Qualora il beneficiario non dovesse consumare la somma ricevuta per intero nel mese di riferimento perderà il 20% del residuo avanzato. Ogni sei mesi invece si procederà all’azzeramento di ogni residuo sul conto dei beneficiari. 

Entro quanto tempo bisogna spendere l’accredito del reddito di cittadinanza?

In ottemperanza all’articolo 3 del Decreto n 4/2019 come modificato in sede di conversione dalla Legge 26/2019 che disciplina il RDC, è previsto che lo stesso deve essere utilizzato entro il mese successivo a quello di erogazione della somma. Sostanzialmente il beneficiario potrà spendere la somma erogata a suo favore entro 30 giorni a pena la riduzione e successivo azzeramento del passivo.

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La norma sul punto sembra essere fin troppo generica, lasciando spazio a interpretazioni contrastanti. Per fugare ogni dubbio interpretativo occorre far riferimento al modulo Sr180. Nel quadro G del modulo in questione viene precisato il termine ultimo entro il quale dovrà essere speso l’importo erogato a favore dei beneficiari. 

Il motivo è che il Reddito di Cittadinanza non può essere accumulato dai beneficiari, ragion per cui è consigliabile rispettare le scadenze. La ratio del limite è chiara, il RDC è stato pensato per far circolare l’economia e un risparmio delle somme erogate cozzerebbe con la volontà del legislatore. Inoltre è possibile controllare il saldo del Reddito di Cittadinanza tramite il proprio smartphone.

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Esempio decurtazione del 20% sulle cifre non spese del reddito di cittadinanza

Si prenda in considerazione un nucleo familiare che ha percepito 600 euro di Reddito di Cittadinanza alla fine di Maggio. Se la famiglia in questione dovesse aver ancora 300 euro sulla propria carta il primo di Luglio, subirà una riduzione del 20% sulla somma in questione ovvero 60 euro. Con il successivo accredito la famiglia avrà sulla propria carta 840 Euro dati dalla quota fissa mensile dei 600 euro più i 240 euro del residuo del mese di maggio.

Dopo 180 giorni i residui si perdono completamente

Se l’ipotetica famiglia dovesse conservare il residuo per sei mesi, allo scadere del sesto perderà completamente ogni residuo. Per evitare di perdere soldi è necessario spendere interamente la somma accreditata nei tempi previsti dalla legge. 

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Gli arretrati del Reddito di Cittadinanza 

Per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza, per non perdere una parte del sussidio, è fondamentale rispettare le scadenze. Nonostante l’articolo 3 del Decreto 4 del 2019 non sia puntale nella definizione dei termini mensili è necessario, in ossequio anche da ciò che si può leggere dal modulo della compilazione di richiesta del Reddito di Cittadinanza osservare un limite temporale ben preciso. La somma versata mensilmente ha una “vita” abbastanza breve. È previsto infatti, per svariate ragioni, sia economiche che giuridiche, che i beneficiari debbano spendere la somma ricevuta nel mese stesso. È onere del beneficiario dunque spendere la somma accreditata a suo favore per non perdere una parte della stessa. 

Il decreto afferma che il beneficio  “non speso ovvero non prelevato, ad eccezione di arretrati, è sottratto, nei limiti del 20% del beneficio erogato, nella mensilità successiva a quella in cui il beneficio non è stato interamente speso

Questo ne consegue che chi ha ricevuto degli arretrati su quest’ultimi non sarà applicata la decurtazione del 20% come sulla classica mensilità erogata.

Il Reddito di Cittadinanza non è un semplice strumento di ausilio individuale ma è una manovra che potrà avere degli effetti positivi anche sulla situazione di crisi che da anni caratterizza il nostro sistema economico. È per questo che si consiglia di dare fondo alle proprie carte del Reddito di Cittadinanza.