L’Inps ha pubblicato sul proprio sito il modulo per richiedere il reddito di cittadinanza. Si stanno definendo le ultime accortezze tra l’Inps e i Caf per la ricezione delle domande che partiranno il 6 marzo.
Dove vanno presentate le domande?
Le domande per il reddito di cittadinanza devono essere presentate sia alle Poste sia online, o compilate con l’ausilio dei Caf. Le richieste sono numerose oltre al rispetto dei requisiti, chi fa domanda deve dichiarare di aver compreso tutti i passaggi necessari, i motivi di decadenza e le sanzioni in cui si incorre. Nel modulo si ricorda anche che “in caso di esaurimento delle risorse disponibili” l’entità del beneficio sarà “rimodulata”. Difatti i 6 miliardi stanziati per quest’anno dovessero non bastare, il sussidio sarà ridotto. E’ la clausola di salvaguardia prevista dal decreto (e dalla legge di bilancio). Chi richiede il reddito accetta quindi possibili tagli all’assegno.
Pubblicati i moduli per la domanda
I moduli disponibili online sono tre, identificati con le sigle SR180, SR181 e SR182. Ciascun modulo si può scaricare o stampare oppure compilare direttamente dal pc cliccando sulle caselle adiacenti. I moduli però sono ancora in fase di approvazione. Il decreto scade il 28 marzo. Approvato dal Senato, ora è atteso alla Camera dove cambierà ancora. Per poi tornare a Palazzo Madama per il via libera definitivo.
La domanda vera e propria è contenuta del modulo SR180, composta da 9 pagine, la cui compilazione inizia a pagina 5. Il primo riquadro è riservato solo ai rappresentanti legali di soggetti impediti o incapaci, mentre tutti gli altri cominciano a pagina 6. Si dovranno inserire dati anagrafici, residenza e cittadinanza, requisiti familiari ed economici. Inoltre vi sono alcuni spazi da compilare in modo più esteso e l’inserimento di numeri ad esempio, la rata mensile dell’eventuale mutuo e le rate residue da pagare.
Nella pagina 9 del modulo SR180 il beneficiario prende atto (con una firma finale) che vi possono essere controlli sui dati dichiarati. Che il beneficio tiene conto dei redditi percepiti e quindi può cambiare se il richiedente trova un’occupazione. Che i soldi messi sulla card devono essere spesi tutti, pena un taglio del 20% nel mese successivo e che dichiarare il falso comporta la revoca o decadenza dal reddito e anche il carcere.
Mentre gli altri due moduli devono essere compilati solo a integrazione o correzione della domanda principale. E solo se il richiedente ha iniziato a lavorare in un periodo successivo a quello dichiarato dall’Isee (modulo SR182). Oppure se, una volta incassato il reddito o la pensione di cittadinanza, sono intervenute variazioni non solo lavorative, ma anche relative alla famiglia ad esempio componenti ricoverati o usciti in/da istituti di cura o di detenzione, dimissioni volontarie, mutamenti nel patrimonio finanziario o immobiliare).