Oltre all’assegno per l’infanzia, di cui abbiamo parlato in un altro articolo, il Governo Meloni vaglierà l’inserimento di un’altra misura nella Legge di Bilancio 2024: il reddito di gioventù. Anche questa misura, seppure destinata ai figli più grandi, partendo dai sette anni, è pensata per aiutare le famiglie e incentivare la natalità con un sostegno importante a spese e istruzione.
Che cos’è il reddito di gioventù
Il reddito di gioventù è un contributo economico di 250 euro al mese erogato per 12 mesi. Può essere richiesto per ogni figlio a carico dai 7 ai 25 anni, dalle famiglie con reddito annuo sotto i 90.000 euro. Anche questa misura bisogna attenderla dal 1 gennaio 2024, con gli effetti della Legge di Bilancio 2024. La proposta è stata fatta dal Deputato di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti. La misura sarà inserita nel Pacchetto famiglia.
Come funziona il reddito di gioventù
La misura è destinata alle famiglie a carico con figli tra i 7 e i 25 anni, con un reddito annuo sotto i 90.000 euro. Ancora non sono stati chiariti i criteri e la procedura di domanda e assegnazioni, la misura deve essere ancora definita nei dettagli. Il reddito di gioventù è pensato anche per i giovani ventenni che dovranno diventare autonomi e indipendenti dalla famiglia. Sarà l’Inps ad informare sui dettagli e le modalità di domanda dell’assegno.
Valore e maggiorazioni
Il reddito di gioventù ha un importo di 250 euro mensili e viene erogato per 12 mesi, questa è la proposta all’interno della legge n. 1019 2023. L’assegno viene maggiorato al 100% per i figli con disabilità e del 60% nei nuclei famigliari con un solo genitore. Di seguito, il comma relativo alla proposta del reddito di gioventù: qui il link.
