Con i numeri di oggi sul Covid parliamo della varianti Eris e Pirola. La crescita di nuovi casi si è intensificata in Italia. Secondo il bollettino settimanale del Ministero della Salute e dell’Iss ci sono stati più di 21 mila contagi in questa settimana, un rialzo del 44%, rialzo anche dei decessi, 94 contro i 65 della scorsa settimana.
Si osservano le nuove varianti: Eris e Pirola
Dagli Stati Uniti al Regno Unito e in Unione Europea è allarme varianti, alcune derivanti dall’Omicron. In Italia è arrivata l’Eris che ha superato la variante Kraken. Gli esperti osservano anche la Pirola, una variante che ha già fatto registrare molti casi soprattutto negli Stati Uniti. Con la Pirola crescono i casi di reinfezioni da Covid. L’Ecdc ha lanciato l’allarme per il notevole aumento settimanale di trasmissione nell’Unione Europea.
Un’altra variante è Eris, siglata EG.5, un ceppo colpevole di aumento di reinfezioni, quindi colpisce chi ha già sofferto di Coronavirus e dovrebbe avere il sistema immunitario preparato.
Sintomi a confronto: Eris e Pirola.
La variante Eris provoca come sintomi: mal di gola, mal di testa, affaticamento, febbre, tosse, rinorrea. L’EG5 cresce anche a livello globale, ha una forte capacità di infettare i polmoni. Nonostante la sua diffusione, non c’è troppa preoccupazione soltanto osservazione e attenzione soprattutto per pazienti anziani e fragili.
Dagli Stati Uniti ancora non è arrivata in Italia la variante Pirola, sigla BA2.86. Meno contagiosa ma anche questa forte nel far crescere i casi di reinfezione. La Pirola colpisce i sistemi immunitari deboli, impegnati in altre patologie o stati influenzali. Provoca febbre fino a 38 gradi, freddo, raffreddore intenso e mal di testa. Sicuramente si torna a parlare di prevenzione utilizzando mascherine, antivirali e isolamento in caso di situazione asintomatica. Ecco l’intervista di Andreoni, professore di malattie infettive Tor Vergata.