Rimodulazioni: Come difendersi dai rincari imposti dai gestori telefonici

In questo mese di Luglio sono scattate le prime rimodulazioni, i clienti hanno solo un modo per difendersi

Questo mese di Luglio, per i clienti dei principali gestori telefonici è stato caratterizzato dalle  rimodulazioni. Quindi questo vuol dire che gli utenti, per l’ennesima volta, si sono visti cambiare il proprio piano tariffario.

La stima degli aumenti delle tariffe

Non è un mistero che quando gli operatori telefonici decidono di mettere mano ai piani tariffari e far scattare le rimodulazioni, i clienti non sono mai contenti. In questa calda estate poi lo saranno ancora meno, visto che gli aumenti sono arrivati uno dietro l’altro.

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E questo, ha consentito di poter effettuare delle stime sia sulle rimodulazioni che sono già state applicate, sia su quelle che arriveranno a breve. Infatti, è emerso che solo dalle telefonate i gestori incasseranno da 0.99 a 1.99 euro in più al mese.

Mentre per il traffico Internet, i rincari a carico dei clienti hanno raggiunto una cifra che può andare dai 2 fino ai 5 euro un più ogni mese.

Rimodulazioni: Come fa il cliente a difendersi

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Solitamente gli operatori telefonici, quando scatta una rimodulazione offrono dei servizi aggiuntivi come chiamate illimitate, oppure da 1 a 30 GB di Internet in più al mese. In sostanza, i gestori danno una ricompensa per cercare di alleviare lo scontento generale per aver imposto un aumento.

Però, anche se la maggior parte dei clienti accetta queste condizioni compensative molti altri non sono ugualmente disposti a scendere a dei compromessi. Questo vuol dire, che alcuni utenti non solo rifiutano la ricompensa ma tante volte cambiano proprio gestore.

Infatti, allo stato attuale quest’ultima soluzione è l’unica arma che i clienti hanno a disposizione per difendersi dalle rimodulazioni. Infatti, quando si viene informati del cambio del piano tariffario si ha anche diritto a recedere dal contratto.

Questo vuol dire, che il cliente fino al giorno prima dell’aumento ha il pieno diritto di lasciare il proprio operatore e di farlo senza pagare penali o costi di disattivazione.

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