Con il passare degli anni la tecnologia mette a disposizione della sanità strumenti sempre più precisi ed innovativi. La risonanza magnetica abbreviata (chiamata anche “MR veloce” o AB-MR) è una nuova risonanza nettamente più efficace rispetto a quella tradizionale. Questa infatti è in grado di rilevare la presenza di determinati cancri in casi in cui le altre macchine non sarebbero in grado di farlo. La nuova tecnologia potrebbe essere molto utile per la mammografia e la prevenzione del cancro al seno.
In America infatti molti medici hanno consigliato a tantissime donne con un seno particolarmente denso di sottoporsi a risonanza magnetica abbreviata presso la Penn Medicine. Questo perché la classica mammografia in determinate condizioni non è precisa al 100%. I ricercatori della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania hanno dimostrato un dato molto interessante. La risonanza abbreviata ha rilevato 27 tumori su 1000 donne sottoposte a screening che avevano già precedentemente fatto la mammografia 3d risultata negativa, confermando così l’estrema precisione della macchina. I risultati sono stati pubblicati nel Journal of Clinical Oncology .
La prevenzione del cancro al seno
Susan Weinstein, docente di Radiologia alla Penn Medicine ha dichiarato che la mammografia è sicuramente lo strumento migliore che abbiamo per prevenire il cancro al seno, tuttavia non è perfetta. Nelle donne con tessuto adiposo è facile individuare il cancro tramite la mammografia, tuttavia non è la stessa cosa con riferimento alle donne con un seno molto denso. In questi casi infatti la sensibilità può ridursi fino al 30%, e l’utilizzo della classica mammografia non basta poiché il risultato potrebbe essere non attendibile al 100%.
La dottoressa Susan infatti afferma che è necessario utilizzare una diversa tecnologia e la risonanza magnetica abbreviata potrebbe essere una valida soluzione al problema.
Ad oggi la Penn Medicine è uno dei pochissimi presidi ospedalieri che danno la possibilità alle pazienti di utilizzare questo strumento. Ad essere precisi la risonanza in questione resta comunque un sistema “supplementare” ovvero utilizzabile sui pazienti che hanno un tessuto mammario estremamente denso ed eterogeneo. La prima opzione resta la classica mammografia.
Leggi anche: Nuovo studio medico sul cancro al seno, perché si diffonde al cervello?