Rivalutazione pensioni: aumenti su assegni da 1.522 a 2.029 euro

Arrivano gli aumenti delle pensioni con il pagamento dell'Inps della pensione di aprile e gli arretrati di gennaio, febbraio e marzo 2020.

Il 26 marzo è iniziata l’erogazione delle Pensioni in anticipo come previsto da Poste Italiane in via straordinaria dato il periodo che stiamo vivendo. Infatti, dopo che il Governo ha vietato i luoghi di assembramento, il Gruppo ha deciso di agevolare il ritiro delle pensioni ed evitare una corsa agli sportelli, organizzando una turnazione in ordine cronologico, erogando inoltre gli assegni mensili con anticipo.

A partire dalla pensione di aprile (erogata a marzo) è previsto anche un aumento degli assegni previdenziali, destinato a determinate fasce di reddito, in seguito rivalutazione automatica per i tre anni 2019, 2020 e 2021. Questo aumento è stato introdotto nella legge di Bilancio 2020 andando a rettificare l’incremento che si è avuto con il pagamento della mensilità di gennaio 2020, derivante dal vecchio sistema.

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Aumento pensione: valido per fasce di reddito da 1.522 ai 2.029 € al mese

Dal 1 aprile 2020 ci sarà quindi un aumento delle pensioni a partire dalle fasce di reddito che vanno dai 1.522 ai 2.029 euro lordi al mese, per un importo totale alle 3-4 volte l’entità del trattamento minimo, fissato a 515,07 €.

Per tali fasce di reddito l’INPS erogherà anche gli arretrati dei primi tre mesi del 2020. In base a quanto previsto, si parla di un aumento compreso tra il 97 e il 100%. L’aumento nasce dal meccanismo di rivalutazione previsto dalla nuova Legge di Bilancio 2020 in base a quanto stabilito dall’ISTAT sulla base della variazione dell’inflazione.

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In termini concreti, tuttavia, l’aumento degli assegni mensili si traduce in pochi euro, sino a 3 o 4 € l’anno.

Incrementi delle pensioni in base alle fasce di reddito

L’aumento delle pensioni previste dalla Legge di Bilancio è proporzionale alle diverse fasce di reddito. In particolare:

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  • per le pensioni comprese tra i 1.500 e i 2.000 euro lordi mensili, si prevede un accorpamento tra le tre e le quattro volte l’importo delle pensioni minime al 100% di rivalutazione;
  • per le pensioni comprese tra i 2.030 e i 2.538 euro lordi mensili, si prevedere un incremento del 77% del tasso stabilito dall’ISTAT;
  • per le pensioni comprese tra i 2.539 d i 3.046 euro lordi mensili ci sarà un aumento del 52%;
  • per le pensioni sino a 4.569 euro lordi mensili ci sarà un incremento pari al 45%;
  • per le pensioni di importo superiore un aumento del 40%.

Per quanto riguarda il 2022 l’aumento potrebbe essere pari al 77 al 90% per gli assegni mensili lordi compresi tra i 2.030 e i 2.528 € e pari al 90% per quelli a partire dai 2.539 €.