Uccisi dalla polizia davanti agli occhi sconcertati dei passanti, 7 cinghiali sono stati trucidati ieri sera e trasportati poi nei “rifiuti speciali”.
A nulla sono valse le esortazioni delle associazioni animaliste, tra le quali in primis quelle della Brambilla, che si era offerta, insieme alla Lega, di prenderli in carico e trovare loro un rifugio. Sui social ha riferito: “Giuro battaglia in tutte le sedi“.
“Sono stati narcotizzati e poi uccisi“, ha denunciato Piergiorgio Benvenuti, che ha definito questo gesto come “la peggiore soluzione che si potesse trovare“.
Furioso anche il veterinario e ricercatore dell’Università di Teramo Federico Coccia: “Abbattere quegli animali è costato meno tempo e fatica. Si potevano trovare soluzioni alternative, anestetizzarli, sterilizzarli e rimetterli in libertà. Oppure portarli in luoghi recintati. Ci sono molte aziende che li avrebbero tenuti, aree preposte dove si conservano animali sequestrati. Erano solo 5 animali“.
Il veterinario ha riferito di avere letteralmente implorato le forze dell’ordine di non abbatterli, ma non è stato ascoltato da nessuno. “Prendevano il pane dalle mani dei bambini“, dice l’uomo, visibilmente scosso.
Un’altra storia dal triste epilogo, dovuta, forse, anche e sopratutto all’inerzia del Comune, cui era stato più volte chiesto di intervenire sulla questione.
Il Comune se ne è sempre disinteressato anche se esiste una “commissione ambiente che dovrebbe lavorare su questo” ha dichiarato Cocci al Messaggero.