Scandalo Weinstein, Tarantino cerca un nuovo produttore per il prossimo film

Il regista di Pulp Fiction decide di interrompere la collaborazione con la casa di produzione di Weinstein e cerca nuovi accordi con le altre major cinematografiche

Prima che l’inchiesta lanciata dal New York Times il 6 Ottobre scatenasse improvvisa indignazione e sgomento tra le star di Hollywood, oltre ad attrici e modelle anche molti uomini illustri del cinema collaboravano strettamente con Weinstein e tra tutti non può che spiccare il nome del regista di fama internazionale Quentin Tarantino.

Le iene, Pulp Fiction, i due Kill BillDjango UnchainedBastardi senza gloria e anche il recente The Hateful Eight, tutte le maggiori opere cinematografiche di Tarantino sono state prodotte da Miramax Film e The Weinstein Company, società di cui Harvey Weinstein è stato co-fondatore, e il legame era così stretto che lo stesso Weinstein sosteneva che “Tarantino con i suoi film ha fatto grande Miramax”. La società era stata infatti fondata dai fratelli Weinstein allo scopo di produrre film indipendenti considerati poco vantaggiosi dalle principali major cinematografiche.

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Tarantino all’indomani dell’esplosione della macchina del fango sul suo amico e collaboratore di lunga data ha subito ammesso in un’intervista al New York Times di essere già a conoscenza da tempo delle abitudini immorali di Weinstein:

“Sapevo abbastanza per poter decidere di fare più di quanto ho effettivamente fatto” spiega il regista nell’intervista, “non erano semplici voci di corridoio, non erano notizie di seconda mano. E vorrei aver agito in maniera responsabile dopo aver sentito quelle cose. Se avessi fatto ciò che andava fatto, avrei dovuto smettere di lavorare con lui.”

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A rivelare alcuni degli atteggiamenti di Weinstein al regista era stata l’allora fidanzata di Tarantino Mira Sorvino, laureata con lode in Orientalistica ad Harvard e vincitrice del premio Oscar come migliore attrice non protagonista nel film di Woody Allen La dea dell’amore (1995), che era stata vittima di attenzioni indesiderate da parte del produttore. “Quello che ho fatto è stato marginalizzare quegli eventi” confessa Tarantino, “e qualsiasi cosa dica ora a riguardo sembrerà una semplice scusa. Chiunque fosse abbastanza vicino a Harvey ha sentito almeno uno di questi racconti, era impossibile non sentirne parlare. Inizialmente la cosa mi sconvolse, non potevo credere che facesse cose del genere così apertamente. Ma il fatto è che all’epoca pensai che fosse particolarmente attratto da Mira, quasi ipnotizzato. Era infatuato e così aveva oltrepassato il limite. […] Ma siccome io uscivo con lei, immaginavo che sapesse che a quel punto non avrebbe potuto più farle nulla, non avrebbe più potuto avvicinarsi.”

A Luglio di quest’anno, quando il produttore era ancora pubblicamente innocente, Tarantino aveva annunciato il progetto di un nuovo film, il suo nono lungometraggio che naturalmente doveva essere prodotto da Harvey Weinstein. Il film si ispira alla vita di Charles Manson, criminale statunitense famoso per essere stato il mandante di due dei più efferati omicidi della storia degli Stati Uniti d’America: quello di Cielo Drive, in cui furono assassinati Sharon Tate, moglie di Roman Polański, e quattro suoi amici e quello ai danni di Leno LaBianca e sua moglie.

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Ma se all’indomani dello scandalo Tarantino non si era sbilanciato nell’affermare di avere intenzione di cambiare casa di produzione, oggi afferma di essersi già rivolto alle principali compagnie cinematografiche per cercare nuovi accordi sul suo prossimo lungometraggio, le cui riprese dovrebbero iniziare nell’estate del 2018.