Uno studio, che sarà protagonista del prossimo congresso dell’American Academy of Neurology, rivela che un farmaco potrebbe ritardare l’insorgenza dei sintomi da sclerosi multipla.
Sclerosi multipla: cosa vuol dimostrare lo studio?
Un medicinale somministrato prima che compaiano i sintomi della sclerosi multipla potrebbe ritardarne l’insorgenza. Lo studio che sostiene la teoria del farmaco sarà protagonista al congresso dell’American Academy of Neurology a Boston. Lo studio mostrerebbe la capacità di teriflunomide di prevenire la malattia. Le persone oggetto dello studio hanno tutte la sindrome radiologicamente isolata, condizione in cui il sistema nervoso centrale presenta le lesioni della malattia, anche se l’individuo non presenta ancora i sintomi.
L’effetto di teriflunomide
Lo studio è stato condotto su 89 pazienti. Di questi, quelli che prendevano teriflunomide avevano il rischio di sviluppare sintomi da sclerosi multipla più basso del 72% rispetto a quelli a cui si somministrava il placebo. Si tratta di un incoraggiante risultato, se si pensa che questa potrebbe rivelarsi una terapia a basso impatto, utile a prevenire l’insorgenza dei sintomi della malattia.