Prima del Coronavirus, le grandi società del Fast Food come Burger King e Mc Donald’s divertivano i propri utenti a suon di Tweet e post ironici l’uno contro l’altro. Fa parte di un marketing e di una comunicazione virale che trasforma anche la concorrenza o la coesistenza commerciale in qualcosa di stimolante da seguire.
Però, sempre le grandi società di Fast Food sono in grado di unirsi nei gesti di solidarietà e nei momenti difficili, come quello della Pandemia. La chiusura è temuta da tutti, nelle Borse, dalle Banche, dalle istituzioni e dalle grandi catene commerciali. Migliaia di lavoratori rischiano di uscire e di non poter più rientrare se il Coronavirus creerà una bancarotta. Il settore è a rischio, Burger King in un riquadro scritto ha definito tutte le aziende del fast food “sorelle”.
Il messaggio di Burger King inglese ad un passo dal lockdown
Il Tweet è stato scritto il 2 novembre 2020, esordisce con questa scritta: Lo sappiamo, non avremmo mai pensato di dirlo. Il messaggio accompagna una foto con un testo firmato dal Team di Burger King UK.
Ordinate da McDonald’s, esordisce il testo.
“Non avremmo mai pensato di chiedervelo. Come non avremmo mai pensato di incoraggiarvi a ordinare da KFC, Subway, Domino’s Pizza, Pizza Hut, Five Guys, Greggs, Taco Bell, Papa John’s, Leon, o altri ristoranti indipendenti, troppo numerosi per essere menzionati qui. In breve, da qualunque delle nostre sorelle della catena del food (fast o non fast)”.
La preoccupazione è per i lavoratori del settore fast food, andranno sostenuti anche in caso di chiusura
La seconda parte del post consiglia come aiutare Burger King e gli altri fast food. Solo in Inghilterra, il settore è crollato nel secondo mese di Pandemia del 57,6% nelle vendite.
“Non avremmo mai pensato di chiederti di farlo, ma i ristoranti che impiegano migliaia di dipendenti hanno davvero bisogno del tuo supporto al momento.
Quindi, se vuoi aiutare, continua a concederti pasti gustosi attraverso la consegna a domicilio, da asporto o in auto. Ottenere un Whopper è sempre la cosa migliore, ma anche ordinare un Big Mac non è poi così male“.