“Sono Pirlo”. Truffa per migliaia di euro di un orafo scambiato per il fuoriclasse.

Somiglianza assurda col fuoriclasse del Milan

“Sono Pirlo”: se affermi di essere il fuoriclasse Andrea Pirlo, nessuna porta resterà chiusa. E’ quello che deve aver pensato anche Alessandro Palazzolo, 48 anni, orafo di Valenza in provincia di Alessandria, quando due anni fa decide di appropriarsi del nome del campione per ottenere con grande semplicità ogni cosa e senza pagare, con la sola promessa che poi sarebbe ripassato, magari con gadget autografati. E chi direbbe di no? Per due anni ha fatto acquisti nelle boutique di tutta Italia da Brescia a Napoli, con una puntata in un’importante gioielleria di Torino.

Immancabile è arrivata la denuncia del fuoriclasse di Milan e Juventus alla Digos di Torino e il Palazzolo è stato indagato per Truffa e sostituzione di persona. Al momento gli episodi che sono stati ricostruiti interamente sono cinque, ma la questura non esclude che il numero sia desinato ad aumentare.

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La somiglianza con il campione

Pirlo

Il Palazzolo aveva con il campione una buona somiglianza, ma ha sempre evitato di comparire di persona davanti alle sue vittime: si annunciava con una telefonata, presentandosi “Sono Andrea Pirlo”, e faceva acquisti tramite e-mail. In un secondo momento a ritirare “gli acquisti” passava la sua compagna, una 42enne di Pavia, pagando regolarmente. Gli acquisti successivi, ben più corposi, erano però ritirati, sempre dalla donna, anch’essa indagata, con la promessa che “Andrea sarebbe poi passato personalmente a saldare”. La falsa identità spesso veniva supportata da falsi profili sui social. Naturalmente in pochi giorni i profili falsi sparivano e così anche i clienti. Non restava ai malcapitati di rivolgersi al “vero” Andrea Pirlo per i pagamenti. E’ così che il fuoriclasse ha saputo che vi era in circolazione qualcuno che si spacciava per lui. Sembra che l’orafo, senza alcun ritegno abbia anche contattato il medico del calciatore  che si sia presentato ad una festa facendosi passare per il fratello. Appena allertata la Digos, ha esaminato i filmati delle telecamere dei negozi e le utenze utilizzate per la truffa ed è riuscita a risalire alla donna di Pavia e da questa al Palazzolo. L’uomo non è sconosciuto alle forze dell’ordine: a suo carico, denunce, e un arresto nel 2015 per acquisti con banconote false.