Superbonus, cosa succede adesso a chi sta facendo i lavori con il bonus?

Il superbonus edilizio sarà riconosciuto soltanto a coloro che hanno comunicato l'inizio lavori

Il governo di Giorgia Meloni ha varato un decreto per bloccare sia lo sconto in fattura che la cessione dei crediti agli enti pubblici per tutti i nuovi interventi edilizi a cui è stato richiesto il superbonus edilizio. Tuttavia, rimane valida la detrazione fiscale portata in dichiarazione dei redditi, che richiede che la somma venga spesa in modo tale da recuperala nel tempo. Tale mossa, secondo le associazioni di categoria, metterebbe a rischio di fallimento più di 25.000 imprese.

Superbonus: Cosa cambia?

Il decreto, già firmato dal presidente della Repubblica, interviene sulla cessione dei crediti d’imposta per tutte quelle spese per gli interventi in materia di recupero di patrimonio edilizio, efficienza energetica e superbonus 110%, facciate, impianti fotovoltaici, misure antisismiche, colonnine di ricarica e barriere architettoniche. Con questo nuovo decreto sarà infatti impossibile usufruire dello sconto in fattura né alla cessione del credito d’imposta. Tuttavia, rimane in vigore la possibilità di detrarre gli importi. Il decreto annulla le norme sulla cessione dei crediti relativi a:

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  • Interventi di riqualificazione energetica e di ristrutturazione di primo livello per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo pari o superiore ai 200 mila euro;
  • Interventi di riduzione del rischio sismico sulle parti comuni dei condomini o nei comuni a rischio sismico 1, 2 e 3, che riguardano la demolizione e la ricostruzione integrale;
  • Infine, viene vietato alle pubbliche amministrazioni di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali maturati con queste tipologie d’intervento.

Chi riguarda e chi ne è escluso

Il blocco dello sconto in fattura e della cessione dei crediti è infatti bloccata a tutti quegli enti pubblici che vorranno effettuare nuovi interventi edilizi. Sono esclusi tutti coloro che hanno presentato la Cila prima del decreto, ovvero la Comunicazione d’inizio lavori. Per i condomini, oltre alla Cila, bisognerà avere anche la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori.

Superbonus, chi si salva con lo stop alla cessione del credito?

Avranno diritto a effettuare le cessioni:

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  • chi ha già iniziato i lavori pagando alcune fatture,
  • chi ha già effettuato almeno una cessione a Sal (stato avanzamento lavori: è possibile cedere al completamento del 30 e del 60% delle opere)
  • chi non ha ancora iniziato i lavori ma ha depositato la Cila prima della data di entrata in vigore del decreto

Il problema resta comunque, poichè anche se si detiene il diritto alla cessione non è garantito automaticamente che si trovi una banca disposta a ritirare il credito.

Associazione nazionale costruttori edili si allarma

La presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), Federica Brancaccio, ha spiegato quanto segue:

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“Se il governo blocca l’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici, che si stanno facendo carico di risolvere un’emergenza sociale ed economica sottovalutata dalle amministrazioni centrali, senza aver individuato ancora una soluzione strutturale, migliaia d’imprese rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno del tutto con gravi conseguenze per la famiglie. Non posso credere che il governo pensi di fermare il processo di acquisto dei crediti da parte delle Regioni senza prima aver individuato una soluzione strutturale che eviti il tracollo

Brancaccio ha infatti fatto presente che i crediti già in attesa di essere acquistati ammontano a più di 15 miliardi, per un totale di oltre 25 mila imprese a rischio fallimento.

Francesca Massari
Francesca Massari
Cinefila, videogiocatrice con la passione per la cucina e la moda.