Taranto: Ex Ilva, lo sciopero è iniziato

I sindacati “La gestione allo Stato”. Sciopero e corteo anche a Genova.

A Taranto si sciopera 8 ore per ogni turno mentre, negli altri siti di Acciaierie d’Italia, dell’appalto e di Ilva in Amministrazione straordinaria, il fermo è di 4.

Nella piazza più calda – Taranto, appunto –  oltre al fermo, i dipendenti hanno pensato ad un corteo tra la portineria del tubificio e quella della Direzione, con fermate intermedie per raccogliere anche l’adesione ed il rinforzo di lavoratori dell’Appalto e tappe nelle portinerie D e A per ingrossare le proprie fila.

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Usb e Ugl Metalmeccanici hanno proclamato autonomamente lo sciopero di 24 ore, dopo che le segreterie di Flm, Fiom e Uilm hanno indetto lo sciopero di gruppo, in seguito all’incontro con il Ministro Adolfo Urso. Per Francesco Rizzo, Usb – Unione Sindacale di Base: “La multinazionale va allontanata” , mentre secondo la FIm Cisl “Lo stabilimento è sul punto di cedere”.In  tutto, sono 48 le ore di sciopero complessivo, esteso anche alle categorie multiservizi, edili e trasporto. Quella di oggi è la prima azione.  

Tutte le organizzazioni sindacali concordano nelle loro richieste: allo Stato controllo e gestione degli impianti e ritiro del provvedimento di taglio di ordini e commesse previsto dalle Acciaierie d’Italia: “Lo Stato acquisisca il controllo e la gestione degli impianti nazionalizzando o diventando socio di maggioranza, rinegoziando l’accordo che prevede la transizione dei nuovi assetti societari al 2024, stabilendo e vincolando l’utilizzo dei fondi e la loro destinazione” precisano i sindacati, che si rivolgono anche al management di Acciaierie d’Italia chiedendo che venga ritirato il provvedimento di taglio degli ordini e delle commesse ai danni delle 145 imprese dell’indotto, mentre “il Governo sia garante di un riequilibrio delle relazioni sindacali all’interno del gruppo Acciaierie d’Italia oggi assenti”.