The Irishman: il film più atteso del 2019 in anteprima mondiale al New York Film Festival

Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci nel nuovo film di Martin Scorsese

Alla 57esima edizione del New York Film Festival la più grande anteprima mondiale della storia: la nuova pellicola “The Irishman” di Martin Scorsese dà il via al festival il 27 settembre. Il film segna la prima collaborazione di Al Pacino con Martin Scorsese e il ritorno del regista con Robert De Niro, dopo il film “Casino” del 1995. Invece, De Niro e Pacino hanno già lavorato insieme nel film cult “Heat – La sfida” di Michael Mann. Nel cast, oltre ai già citati De Niro e Pacino, ci sono: Joe Pesci, Anna Paquin, Jesse Plemons, Stephen Graham, Harvey Keitel, Bobby Cannavale, Aleksa Palladino, Kathrine Narducci, Domenick Lombardozzi, Sebastian Maniscalco, Ray Romano, J.C. MacKenzie, Larry Romano, Jake Hoffman e Barry Primus.

Kent Jones

Sono 29 i film della lista principale del NYFF New York Film Festival, che aspireranno all’Oscar. Sulla scelta di The Irishman come film per la serata inaugurale, il direttore del New York Film Festival, Kent Jones, dopo aver annunciato il suo ultimo festival, ha elogiato il lavoro di Scorsese definendolo un’opera magistrale. Non solo, dato il numero di film recenti di Scorsese che hanno saltato le precedenti edizioni perchè ancora non erano pronti, finalmente è arrivato il momento giusto. Questo è il settimo e ultimo anno di Jones che presiede il comitato di selezione del festival, che in passato ha visto premiare film selezionati come “Pain and Glory”, “Atlantics”, “Bacurau”, “Beanpole”, “Parasite” , “Portrait of a Lady on Fire”.A differenza dell’anno scorso, i tre film selezionati per i gala sono ambientati e girati a New York. Ma il NYFF è un festival cinematografico tradizionalmente internazionale e quest’anno non fa eccezione, con le voci principali che includono il dramma portoghese di Pedro Costa “Vitalina Varela”.

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Uno dei film più attesi e costosi 

Originariamente un progetto Paramount, “The Irishman” è stato raccolto da Netflix a causa del suo pesante budget: quasi 160 milioni di dollari. Il film è un’epopea riccamente strutturata del crimine americano, una storia densa e complessa raccontata con sorprendente fluidità. Basato sul libro “L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa (I Heard You Paint Houses)” di Charles Brandt, è un lungometraggio sull’amicizia e la lealtà tra uomini che commettono atti indicibili, e la possibilità di redenzione in un mondo in cui sembra distante quanto la luna. L’elenco di talenti dietro e davanti alla macchina da presa è sorprendente, e al centro di The Irishman ci sono quattro grandi artisti che colpiscono collettivamente: Joe Pesci nei panni del capo della mafia della Pennsylvania Russell Bufalino, Al Pacino nei panni del presidente dei Teamsters Jimmy Hoffa e Robert De Niro nei panni del braccio destro, Frank Sheeran, ognuno dei quali lavora nella più stretta armonia immaginabile con l’incomparabile creatore del film, Martin Scorsese.

Il sindacalista Jimmy Hoffa e la criminalità organizzata

Incentrato sulla vera storia di Frank Sheeran, l’irlandese che disse di aver ucciso il sindacalista Jimmi Hoffa. E un’epica saga sulla criminalità organizzata nell’America del dopoguerra, raccontata attraverso gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran – l’imbroglione e sicario – che ha lavorato al fianco di alcune delle figure più importanti del XX secolo. Il film racconta, nel corso dei decenni, uno dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa, e ci accompagna in uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine organizzato: i suoi meccanismi interni, le rivalità e le connessioni con la politica tradizionale. L’adattamento dal libro è firmata dal grande Steven Zaillian di Schindler’s List. Per metà del film Pacino e De Niro appariranno ringiovaniti di 30 anni, grazie alle più sofisticate tecnologie digitali.

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La sparizione del sindacalista, leggendario rappresentante degli autotrasportatori tra gli anni ’50 e ’70, è uno dei misteri che ha ossessionato l’opinione pubblica statunitense. Un caso rimasto irrisolto perché nessuno è stato mai condannato né il corpo di Hoffa è mai stato ritrovato. Costretto su una sedia a rotelle e braccato dall’FBI, Sheeran racconta al suo avvocato le commissioni che la mafia gli affidava. Nel 1999, Sheeran confessò all’autore Charles Brandt che aveva sparato due colpi di pistola sulla schiena e sulla testa di Hoffa, dopodiché affermò che avrebbe cremato di persona il cadavere di Hoffa.

Jimmy Hoffa fu fondatore e leader dell’International Brotherhood of Teamsters, e controverso protagonista delle lotte sindacali di quegli anni. La sua complicità con la criminalità organizzata lo portò ad una condanna per corruzione a 15 anni di carcere. Fu rilasciato anticipatamente quando il Presidente Richard Nixon riconobbe che Hoffa non partecipava alle attività dell’unione da 10 anni. Hoffa tuttavia cominciò a fare progetti per riaffermare il suo potere tra gli autotrasportatori proprio nel periodo in cui scomparve, il 30 luglio 1975, dal parcheggio del Machus Red Fox, in un distretto amministrativo di Bloomfield. Ancora oggi la morte di Jimmy Hoffa continua a rimanere un mistero.

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Il 13 ottobre 2019 verrà proiettato come film di chiusura del BFI London Film Festival e lunedi 21 sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma. A novembre sarà distribuito nei cinema e sulla piattaforma Netflix

Marcello Strano
Marcello Strano
Giornalista, appassionato di cultura, musica, cinema, tv, sport. Ha partecipato ai festival più esclusivi e importanti al mondo. Un attivista impegnato costantemente in azioni concrete di sensibilizzazione della cultura digitale.