Treni bloccati tra Bologna e Firenze: dopo l’allarme bomba spunta la pista anarchica

L'Alta Velocità, interrotto nella serata di martedì 8 agosto, ha ripreso la normale cadenza tra le ore 3 e le 4 del mattino. Gli investigatori dichiarano: "Nessuna ipotesi esclusa."

Firenze – Il servizio ferroviario è tornato regolare su tutta la rete nazionale dopo il disagio dei treni bloccati per ore. Questo è quanto riporta un comunicato ufficiale di Trenitalia diramato tra le 3 e le 4 di mercoledì 9 agosto. La circolazione dei treni era stata bloccata poco dopo le 19 tra Firenze e Bologna, a seguito della segnalazione di presenze non autorizzate all’interno della galleria tra Idice e San Pellegrino, e anche per un falso allarme bomba. Le conseguenze sul traffico ferroviario sono state gravi, con cancellazioni e ritardi fino a 6 ore.

Le segnalazioni

Come accennato, il flusso ferroviario è stato interrotto la sera di martedì in seguito alla segnalazione di persone non autorizzate all’interno del secondo tunnel più lungo del percorso appenninico della Tav, con una lunghezza di 15,2 km. L’allarme è stato emesso poco dopo le 19 e ha coinvolto la tratta tra Idice e San Pellegrino, al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna. Il macchinista di un treno in transito è stato colui che ha riferito della presenza di individui all’interno della galleria. Successivamente, una chiamata anonima ha segnalato la possibile presenza di un ordigno.

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Gli agenti della Polfer sono intervenuti immediatamente per valutare la situazione e cercare di individuare le persone presenti in una zona ad accesso vietato. Il traffico è stato dirottato parzialmente sulla linea tradizionale, ma ciò ha comportato significativi ritardi, soprattutto nelle stazioni di Firenze e Bologna, con impatti anche sulle altre stazioni lungo la tratta. La situazione è tornata alla normalità intorno alle 3 circa.

Treni bloccati tra Bologna e Firenze: ipotesi anarchica

Sull’arresto dell’Alta Velocità, gli investigatori non escludono nessuna possibilità, inclusa una pista di matrice anarchica, sebbene fino a questo momento non siano state avanzate rivendicazioni. In passato, nella medesima tratta appenninica, si erano verificati atti dimostrativi da parte dei No Tav, quali danneggiamenti e il rinvenimento di ordigni rudimentali. Lo scorso febbraio, la Digos di Firenze aveva arrestato un esponente anarchico ritenuto responsabile di alcune di queste azioni.

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