Ucciso dal freddo: perde così la vita un clochard

L'uomo non è ancora stato identificato. Aveva tra i 50 ed i 60 anni

Ogni anno sono tantissimi i clochard che perdono la vita uccisi dal freddo e dagli stenti, per le strade delle città.

La pandemia ha acuito il problema, perché volenti o nolenti i centri di accoglienza devono contingentare le entrate, e molti senzatetto finiscono per rimanere senza un rifugio per la notte.

È un bilancio che getta nel baratro le coscienze, ma una realtà al contempo purtroppo esistente. A pagare a caro prezzo per questa situazione, questa volta è stato un clochard di Genova. L’uomo dormiva in un riparo di fortuna, vicino al fermata di un autobus, ed è morto di ipotermia.

Lo riferisce il Secolo XIX. I soccorritori di Genova Soccorso, allertati da un tassista, erano riusciti inizialmente a far riprendere il battito cardiaco dell’uomo. Ma la grave ipotermia, subito diagnosticata dai medici intervenuti, gli è risultata però fatale. L’uomo è deceduto poco dopo in ospedale.

Non è stato possibile identificare l’uomo, che ha un’età tra i 50 ed 60 anni. I carabinieri cercano nelle banche dati eventuali tracce di persone recentemente scomparse.

Intanto, a seguito dei cali delle temperature, Comune e associazioni si stanno stanno muovendo per incrementare la disponibilità di posti letto ma la pandemia, con l’obbligo di sottoporre ogni ospite a tampone prima del ricovero, allunga i tempi di assegnazione dei letti.

Francesca Angelica Ereddia
Francesca Angelica Ereddia
Classe 1990, Laureata in Giurisprudenza, siciliana, una passione per la scrittura, la musica e l'arte. Per aspera ad astra, dicevano. Io, nel frattempo, continuo a guardare le stelle.