Vitamina D, nuovo studio scientifico: riduce il rischio di malattie cardiovascolari

15 o 20 minuti di sole per un paio di volte alla settimana possono aiutare l'assunzione di vitamina D.

Uno studio di un team australiano, guidato da scienziati del QIMR, rivela che la vitamina D gioca un ruolo prezioso nella riduzione di malattie cardivalscolari.

Vitamina D: cosa dimostra lo studio?

Uno studio su oltre 20.000 partecipanti dimostra che l’integrazione di vitamina D riduce il rischio di eventi cardiovascolari come infarto del miocardio e ictus. Un importante scoperta, dal momento che le malattie cardiache e vascolari rappresentano la principale causa di morte nei Paesi industrializzati. Il nostro organismo produce la vitamina D2 e la vitamina D3 attraverso l’esposizione al sole o l’assunzione attraverso alcuni alimenti.

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La vitamina D ha un ruolo fondamentale nella risposta immunitaria data dal nostro organismo. Ci aiuta a controllare le infezioni e ridurre le infiammazioni e consente l’assorbimento, nell’intestino, di minerali come calcio, ferro, magnesio, fosfati e zinco. Per assumerla non è sufficiente la dieta, ma serve l’esposizione moderata al sole.

15 o 20 minuti di sole al giorno

La sola dieta non è sufficiente per assicurarsi un’adeguata scorta di questa sostanza e una moderata esposizione al sole diventa fondamentale. Possono bastare anche 15 o 20 minuti per un paio di volte alla settimana, evitando le ore più calde e usando una crema protettiva per evitare arrossamenti e prevenire eritemi.

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