E’ passato poco più di un anno dall’apertura dell’affaire delle armi in Colombia. Oggi, diversi soggetti noti appartenenti al mondo della politica, sono finiti nel registro degli indagati. L’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema, l’ex amministratore delegato di Leonardo Alessandro Profumo, Giuseppe Giordo, ex direttore generale di Fincantieri e alcuni mediatori sono accusati dell’operazione per la vendita di armi al paese sudamericano.
L’ipotesi dei pm di Napoli, che coordinano nelle indagini la Digos di Napoli, è che gli indagati, a vario titolo, abbaino promosso “l’iniziativa economica commerciale di vendita al governo della Colombia di prodotti di aziende italiane a partecipazione pubblica al fine di ottenere da parte delle autorità colombiane la conclusione degli accordi formali e definitivi aventi ad oggetto le descritte forniture ed il cui complessivo valore economico ammontava a oltre 4 miliardi di euro”.
La registrazione audio tra D’Alema e “don Antonio”
Si tratta di sommergibili, navi e aerei prodotti dalle italiane Leonardo e Fincantieri: in particolare aerei M 346, piccoli sommergibili e allestimento di cantieri navali. Agli atti dell’inchiesta figurava anche la registrazione audio di una conversazione alla quale prendeva parte anche D’Alema che parla con “don Antonio” soprannome Edgar Fierro, ex-paramilitare condannato a 40 anni e poi graziato.