Alice Neri, giovane mamma di 32 anni, è stata trovata carbonizzata nel bagagliaio della sua auto a Concordia (MO) il 18 novembre scorso. Fino ad ora risultavano indagati per la morte della donna e soppressione di cadavere solo suo marito e un collega con cui la donna aveva passato alcune ore presso il bar Smart Café prima di scomparire.
Ieri, il marito della donna, N. N. , è stato sentito dagli inquirenti in procura. L’uomo ha ripercorso le ultime ore della vita di Alice, escludendo a priori l’ipotesi di suicidio.
Inoltre, un collega della donna ha dichiarato ai microfoni della trasmissione Rai “Storie Italiane” che Alice avrebbe dovuto incontrare un’altra persona la sera della sua scomparsa. Si tratterebbe di un ex collega di lavoro della giovane mamma, impiegato presso un’altra azienda. L’uomo non ha rilasciato altri dettagli.
Poi, la svolta: è trapelato dall’indagine che gli inquirenti sospettano che il responsabile della morte della 32enne possa essere un giovane tunisino di 29 anni, irregolare in Italia e destinatario di un provvedimento di espulsione. Al momento l’uomo si trova all’estero. Le Autorità gli danno la caccia. Intanto, ieri è stata perquisita la sua abitazione e di un tanto è stata informata l’avvocata d’ufficio Roberta Vicini. Il tunisino sarebbe scappato il giorno dopo il ritrovamento del cadavere di Alice.