Assegno di inclusione ecco i dettagli sulla decadenza e sulle sanzioni

Per tutti coloro che saranno responsabili di omissioni o delle dichiarazioni false, sono previste dure sanzioni

Come tutti ormai ben sappiamo, l’Assegno di Inclusione da Gennaio 2024 andrà a sostituire il Reddito di Cittadinanza. Ad indicare i particolari di questa misura di sostegno interviene il decreto lavoro. Scopriamo in che modo.

Assegno di inclusione: Le sanzioni

Sono previste delle sanzioni per tutti coloro che godono del beneficio utilizzando delle dichiarazioni o dei documenti falsi, ovvero, omettono delle informazioni. Le pene previste sono probabilmente più aspre di quello che si possa pensare, in effetti per tali soggetti è prevista la reclusione dai 2 ai 6 anni.

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Nel caso in cui non venga comunicata una variazione nel reddito o nel patrimonio, anche nel caso in cui derivi da attività lavorative irregolari, potrebbe essere punito con la reclusione da 1 a 3 anni. Ovviamente alla condanna in via definitiva viene anche associata la sospensione del beneficio è l’obbligo della restituzione degli importi indebitamente ricevuti.

Dettagli dell’assegno di inclusione

L’istituzione dell’assegno di inclusione è avvenuta con il decreto legge 48 2023 e con la legge di conversione del decreto pubblicata in GU il 3 luglio 2023 Legge 85 2023. La legge oltre all’assegno di inclusione che spetta alle categorie fragili della popolazione, prevede anche il supporto per la formazione e il lavoro, con importo pari a 350 euro per pagare corsi di formazione per l’ottenimento di titoli professionali riconosciuti.

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Tanto l’assegno di inclusione quanto il Supporto alla Formazione verranno erogati dall’INPS solo su richiesta del cittadino e solo dopo aver verificato che esso rientri nei casi in cui si è in possesso dei requisiti.

L’importo dll’Assegno di Inclusione prevede un’integrazione del reddito fino a un massimo di 6.000 euro che aumenta nel caso in cui i componenti del nucleo familiare superino i 67 anni di età. A tale cifra occorre poi aggiungere l’integrazione per l’affitto fino a un massimo di 3.360 euro all’anno.

Sgravi per il datore di lavoro

La legge che ha introdotto l’assegno di inclusione ha anche previsto una serie di sgravi per il datore di lavoro che assume colui che è beneficiario del contributo. È innanzitutto previsto un esonero contributivo totale del 100% per i primi 24 mesi del contratto se a tempo indeterminato. Lo sgravio viene ridotto al 50% nel caso in cui l’assunzione sia a termine per gli stagionali o per un contratto di almeno 12 mesi.

Incentivo del 30% nel caso in cui intervenga nell’assunzione, un’agenzia del lavoro; del 60% nel caso in cui si proceda all’assunzione di soggetti inseriti nella categorie protette.

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