Aumento rischio diabete 2 in alcune professioni: ecco quali

Una recente test dimostra come determinate categorie di lavoratori siano più inclini a contrarre il diabete di tipo 2

Secondo una ricerca effettuata da Karolinska Institutet in Svezia, ci sarebbero delle categorie di lavoratori più a rischio di sviluppo di diabete di tipo 2.

Si tratta di: autisti, operai e addetti alle pulizie. Queste categorie, rispetto a insegnanti e fisioterapisti, sarebbero maggiormente a rischio poiché tali professioni sono generalmente correlate ad uno stile di vita poco sano.

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Coloro che svolgono questi lavori, infatti, generalmente sono persone più in sovrappeso rispetto ad altre categorie professionali, e a maggior inclini al fumo. Sarebbero queste le motivazioni, secondo i ricercatori svedesi, che inducono il diabete di tipo 2 nei pazienti. A contribuire ci sarebbero ulteriori problemi come il lavoro sedentario, lo stress e gli orari lavorativi irregolari, anche se questo non è ancora scientificamente provato.

Svolgimento del test

Il test è stato effettuato dall’equipe di esperti su un campione di 4,6 milioni di svedesi in età lavorativa, di chi 202.000 affetti già da diabete di tipo 2. i soggetti sono stati monitorati per molti anni, tra il 2006 e il 2015. Lo scopo principale degli scienziati è stato quello di creare un registro di soggetti con le relative professioni, in modo da sottolineare la correlazione tra i lavori svolti e il rischio di diabete di tipo 2. Ovviamente, accanto alla professione è stato fondamentale anche individuare le abitudini quotidiane e lo stile di vita dei soggetti protagonisti dello studio.

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Il diabete di tipo 2 è una patologia particolarmente diffusa in Svezia. Infatti, il 7% della popolazione adulta Svedese è affetta da questa malattia. Inoltre, un soggetto su cinque è dichiarato a rischio. Lo sviluppo di questo tipo di diabete è collegato allo stile di vita, ed è possibile prevenirlo attraverso uno stile quotidiano particolarmente salutare, cambiando le proprie abitudini. Il suggerimento dato dagli esperti è quello di coinvolgere anche i datori di lavoro nella campagna di prevenzione. Infatti, per le categorie professionali considerate a rischio, è necessario perdere peso, praticare attività motoria ed effettuare controlli periodici per scongiurare il rischio di questa grave malattia.

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