Balneari, Ue boccia il rinnovo automatico delle concessioni

Risposta a un ricorso diretto all’annullamento della delibera del Comune di Ginosa

“Le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente”. Questa la risposta della Corte Ue a un quesito posto dal Tar della Puglia in merito a un ricorso diretto all’annullamento della delibera del Comune di Ginosa. Si tratta della causa C-348/22 sul tema delle concessioni balneari. 

“I giudici nazionali e le autorità amministrative italiane sono tenuti ad applicare le norme pertinenti del diritto europeo, disapplicando le disposizioni nazionali non conformi”, ha specificato il giudice di Lussemburgo. In base alla direttiva Bolkestein, infatti, nel caso in cui il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato, gli stati membri dovrebbero applicare una procedura di selezione tra i potenziali candidati. 

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La legge italiana del 2018 sulle concessioni

Una legge italiana del 2018, ha previsto che le concessioni in essere venissero prorogate fino al 31 dicembre 2033. Di conseguenza il Comune di Ginosa ha prorogato, con delibera del 24 dicembre 2020, le concessioni di occupazione del demanio marittimo nel suo territorio. Il giudice di Lussemburgo si è dunque espresso a riguardo ma questo non risolve la controversia nazionale. Spetta al giudice nazionale, infatti, risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte.