Emerso un nuovo importante elemento nelle indagini sull’omicidio di Nada Cella. Un altro testimone ha affermato di aver visto A. C., attualmente indagata, sul luogo e nell’ora del delitto. Il tragico accaduto risale al 6 maggio 1996 e finora non è mai stato risolto, in quanto la sospettata si è sempre dichiarata innocente. La segretaria è stata uccisa a Chiavari nello studio del commercialista Marco Soracco dove lavorava.
Recentemente, il caso era stato riaperto dopo che la criminologa Antonella Pesce Delfino, rileggendo le carte, aveva avuto nuovi sospetti su Cecere, ex insegnante che oggi ha 54 anni e da tempo si è trasferita in provincia di Cuneo. Secondo le ricostruzioni, la donna si era innamorata del dott. Soracco. Subito dopo l’omicidio, l’ex insegnante era già stata indagata, in quanto in casa sua erano stati rinvenuti cinque bottoni simili a quello trovato sotto il corpo di Nada.
La Procura potrebbe chiedere la riapertura del processo
Inoltre, a testimoniare contro di lei, una terza donna, la quale aveva sostenuto di averla vista quel giorno nei pressi del luogo del delitto. Tuttavia, la sua posizione era stata archiviata. Fino ad oggi non è stato possibile ricondurre a lei l’omicidio, anche in quanto il dna dell’assassino è parziale. Si spera che la testimonianza di oggi, possa spingere la Procura a chiedere la riapertura del processo.